Non solo lo spazioporto a Grottaglie per i voli suborbitali (70 milioni), la ristrutturazione delle aree industriali Asi con 17 milioni, il dissalatore del fiume Tara e il potenziamento del depuratore Gennarini con 107 milioni complessivi e la Facoltà di Medicina all’ospedale San Cataldo con 28 milioni. L’accordo sul Fondo sviluppo e coesione (FSC) tra Regione Puglia e Governo prevede anche risorse per progettare il collegamento del casello autostradale di Massafra a Taranto e costruire la strada regionale 8 Talsano-Avetrana.
Per quest’ultima, i primi due lotti, da Talsano a Pulsano e da Pulsano a Maruggio, rispettivamente 120 e 129 milioni, erano già parte dell’accordo FSC quota anticipazione, riservata alle opere prioritarie, ma è stato necessario rifinanziarli perché la Provincia di Taranto, stazione appaltante, non ha acquisito nei termini l’obbligazione giuridicamente vincolante ai fini dell’assegnazione dei lavori. In proposito, lo stesso presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, lo scorso 5 aprile dichiarava in una nota che “entro il 31 dicembre del 2024 dovrà essere stipulato il contratto di appalto per l’avvio dei lavori perché altrimenti si perderanno i finanziamenti del Governo”, stipula che sinora non c’è stata, né ci sarà nelle settimane finali dell’anno. L’accordo FSC, quindi, garantisce le risorse.
Quest’anno, tuttavia, si sono avuti tre passaggi importanti per i primi due lotti: l’ok della Regione (ad aprile) al progetto definitivo (la Regione ha accertato l’osservanza delle prescrizioni ambientali inserite nel provvedimento autorizzativo unico regionale rilasciato due anni fa), l’assenso dei Consigli comunali interessati alle varianti urbanistiche (quello di Taranto si è espresso l’1 agosto) e l’avvio degli espropri, con i Comuni che predispongono gli elenchi degli interessati. La gara d’appalto, quindi, non dovrebbe essere molto lontana. La regionale 8 si sviluppa per 53 chilometri, è divisa in quattro lotti, come emerge dalle comunicazioni della Provincia, ed è una strada di cui si parla da circa 30 anni nella prospettiva di creare nel versante orientale un’alternativa alla litoranea salentina, ma anche di offrire un’infrastruttura adeguata al turismo. E diverse sono state le riunioni svoltesi nei mesi scorsi proprio con l’obiettivo di accelerare il passo.
Più complesso, invece, l’iter che attende il collegamento del casello dell’autostrada a Taranto. Il deputato Pd, Ubaldo Pagano, ha presentato nel 2022 un emendamento a valere sul FSC per finanziare con 4 milioni e mezzo la progettazione definitiva. L’accordo FSC, che deve andare al Cipess – il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile -, ha sbloccato questi soldi. Asset, l’Agenzia della Regione, ha definito lo studio di fattibilità che prevedeva inizialmente 120 milioni per l’opera, di 22 chilometri, ma dall’aggiornamento fatto, ora si è a 202 milioni.
Mattia Giorno, Pd, consigliere del presidente Michele Emiliano per la transizione nell’area di Taranto, osserva “quanto i fondi FSC siano fondamentali e, se ben indirizzati, possano creare ricadute immediate ma, soprattutto, tracciare la linea di sviluppo sulla Taranto del futuro. Spiace constatare che il Comune di Taranto sia il grande assente politico e mediatico di tutta quest’operazione. La scelta fatta mesi fa, e più volte ribadita dal sindaco, di prendere le distanze da Bari e dalla Regione, ha condannato la città capoluogo all’isolazionismo, togliendola dal tavolo della concertazione politico-istituzionale. La pletora di consiglieri comunali che ha avvallato quest’atteggiamento si è resa complice non solo di un messaggio populista falso e strumentale ma, peggio, ha relegato Taranto a non avere interlocuzioni su nessun livello. Ciò nonostante la Regione ha garantito per Taranto”. “È evidente – prosegue Giorno – che questo atteggiamento infantile punisce Taranto e i tarantini. Usare la città per scopi politici, perdendosi in inutili mozioni di sfiducia o elezioni di improbabili presidenti di consiglio comunale, ha fermato tutto: dalla macchina amministrativa all’attuazione del programma elettorale, checché ne dicano, condannandola all’oblio. Urge tornare alla razionalità e alla serietà, altrimenti per i prossimi anni ci saranno poche speranze per Taranto”.
Dal centrodestra, Dario Iaia, deputato e coordinatore provinciale FdI, “negli oltre 6 miliardi del FSC, ci sono interventi che abbiamo sostenuto e perorato per la nostra provincia. Ci sono centinaia di milioni che arrivano a Taranto e alla provincia. Penso ai 13 milioni e 200mila euro del depuratore Sava-Manduria, finalmente completo e funzionante, e ora arrivano le risorse per il suo potenziamento e il riuso delle acque in agricoltura. Ma penso anche alle risorse per la Talsano-Avetrana, che attendiamo da decenni, per una palestra a Paolo VI, per gli impianti sportivi, per un parcheggio a Taranto e per i sistemi idraulici e le reti fluviali. La verità è che il Governo ha messo i soldi e il ministro Fitto ha realizzato il programma. Adesso Regione, Comuni, Provincia, Aqp devono essere capaci di fare i bandi e di aggiudicare, realizzare e consegnare le opere ai cittadini”.
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