La storia dell’azienda agricola e vinicola Bajaj nel Roero

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Il Roero è una zona del Piemonte che sta ricevendo sempre maggiori attenzioni ma che, rispetto alle vicine Langhe, conserva in modo esplicito ancora un’anima agricola. La biodiversità è un asso nella manica dell’esperienza turistica e la si può vivere attraverso trekking naturalistici fra le Rocche, i canyon naturali di questa area piemontese, visite a frutteti e vigneti, ma anche a tavola. Proprio a Monteu Roero si può trovare un bell’esempio di connubio tra l’arte agricola e quella gastronomica. Qui si viene per conoscere un’azienda vinicola dove trovare i prodotti della terra di cui Adriano Moretti, poco più che trentenne, si è fatto promotore.

La crescita del Roero negli anni: il caso dell’azienda Bajaj

L’azienda nasce agli inizi del ‘900 dal ramo materno della famiglia di mio papà: i Lenoris, detti ‘Bajaj’, ovvero ‘sbadigliatori’ in dialetto piemontese. Così soprannominati perché si racconta fossero contadini tranquilli e che sapevano ritagliarsi momenti di relax nelle lunghe giornate di lavoro nei campi” inizia così il racconto dell’azienda Bajaj Adriano Moretti (classe 1988), colui che oggi porta avanti l’attività con l’aiuto della famiglia.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Bajaj nasce con l’allevamento di bovini ed animali da cortile, nonché con tutte le colture ad essi annesse. “Quando aveva più o meno 25 anni, mio papà Giovanni decide di abbandonare l’allevamento per dedicarsi principalmente alla coltivazione ortofrutticola e viticola. Essendo però astemio, non ha mai sviluppato il comparto vinicolo, che era limitato alla vendita delle uve ed alla produzione di un po’ di vino sfuso” racconta ancora Moretti. A rimediare a questa mancanza, arriva il figlio nel 2014 che, spinto anche dalla passione per il vino, inizia con una piccola produzione di circa tremila bottiglie all’anno.

La storia del poliedrico Adriano Moretti

La famiglia Moretti in una foto

Prima di fermarmi in azienda, gli obiettivi erano un po’ diversi” prosegue. Dopo il liceo classico e la facoltà di Scienze Politiche, si avvicina al mondo della politica che però lo delude e lo spinge a ricalibrare le sue scelte. Inizia una piccola parentesi nel mondo della moda e dello spettacolo ma, anche qui, troppi compromessi che mal si sposano con il suo essere. “Arriva poi l’idea di aprire un locale in Australia con qualche amico, visto che avevo sempre lavorato nel mondo della ristorazione. A questo punto i miei genitori mi danno un’opzione. ‘Se vuoi partire, parti pure’ – mi dicono – ‘ma se vuoi rimanere, ti daremo una mano a realizzare quello che ti piace”. Una sorta di rivelazione che gli fa comprendere che il suo posto nel mondo, tanto ricercato e agognato attraverso viaggi ed esperienze all’estero, era sempre stato lì davanti ai suoi occhi.

Da viaggiatore appassionato di vino a produttore

Le vigne di Bajaj a Monteu Roero ph. Elisa Clerici

Sono uno che non ama improvvisarsi. Credo che la professionalità sia basilare in qualsiasi ambito lavorativo. In poco tempo, divento Assaggiatore ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) e Sommelier AIS. Conseguo anche il Terzo livello del complesso WSET; uno dei pochi titoli legati al vino, riconosciuto in più di 60 paesi nel mondo”. Il contributo più grande però, arriva da un amico di infanzia: “Manuele Priolo è l’amico di cui tutti avremmo bisogno. Lui, enotecnico, mi segue dagli inizi e mi insegna tutto. Il suo merito più grande però, è certamente quello di farmi innamorare della mia terra, il Roero”.

Le vinificazioni in anfora di Bajaj

Il ristorante e l'agriturismo visti da fuori

Adriano Moretti vede l’azienda come una band dove lui – il frontman – è aiutato da tanti bravi musicisti, in primis i suoi genitori. “Gestire una realtà così variegata è complesso, e la chiave è lavorare con metodo”. Oggi producono in totale 20.000 bottiglie utilizzando quattro vitigni autoctoni della zona: Favorita, Arneis, Barbera e Nebbiolo.Sono stato uno dei primi in zona a scommettere su vinificazioni ed affinamenti alternativi: le anfore. Queste sono fatte di una particolare mescola cotta sopra i 1200 °C che permette la microssigenazione del vino. Questa caratteristica si traduce in una maggiore morbidezza al palato e in una grande intensità olfattiva del vino nel bicchiere. Non sono un grande amante del legno e non lo trovo adatto per i vini delle nostre zone, che sono molto delicati”.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Il ristorante dentro l’azienda agricola con i prodotti dell’orto

Non solo vino, ma anche cucina. L’agri-ristorante all’interno dell’azienda agricola nasce nel 2018 dall’idea di raccontare ancora meglio il Roero, è aperto per tutto l’anno (ci si ferma solo da Natale alla fine di gennaio) per il pranzo del sabato e della domenica, con un menu fisso che cambia ogni mese e va in scena nei circa 70 coperti della sala. “Qui spazio non solo alla carne, ma anche a tutta la biodiversità che questa terra offre: formaggi, frutta e verdura (di nostra produzione), farine locali. Col nostro menu raccontiamo le stagioni. Per molti questa scelta è un limite, per me è il modo migliore per far immergere gli avventori nel nostro territorio”. Il ristoro è specializzato anche in eventi privati, come degustazioni, feste private e team bulding per cui si può affittare la location. Durante l’estate poi si arricchisce anche dello spazio esterno. 

CiboToday è anche su Whatsapp, è sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *