Liberainformazione “Mafia e droga”: giovedì 28 novembre, Museo regionale Pepoli di Trapani

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Le interconnessioni tra criminalità mafiosa e traffici di stupefacenti sono al centro di “Mafia e droga. Lo stato delle cose. Rapporto 2024”: il libro sarà presentato giovedì 28 novembre al Museo regionale Pepoli di Trapani.

Sarà presentato alle 9.30 di giovedì 28 novembre nella sala conferenze del Museo regionale Agostino Pepoli di Trapani, il libro “Mafia e droga. Lo stato delle cose. Rapporto 2024”, a cura di Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Giovanni Burgio e Nino Rocca (Mediter Italia edizioni).

La presentazione conclude il progetto “Itinerari di comunità”, promosso dall’Ufficio locale di esecuzione penale esterna (ULEPE) di Trapani, diretto da Rosanna Provenzano, in partenariato con il Comune di Trapani, il Distretto socio sanitario D30 e la Fondazione Le Vie dei Tesori di Palermo: è un lavoro nato con lo scopo di ricreare legami e favorire la vita comunitaria attraverso un percorso formativo di sensibilizzazione sulla legalità e lo spirito di comunità; è rivolto sia agli utenti in carico all’ULEPE, che alla comunità locale, e nel corso del suo svolgimento, ha previsto eventi, visite guidate ed escursioni nel Trapanese.

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Dopo i saluti di Anna Maria Parrinello, direttore del Museo Pepoli, del sindaco Giacomo Tranchida, del Prefetto Daniela Lupo, del presidente della sezione penale del Tribunale di Trapani Enzo Agate (che porterà i saluti del presidente del Tribunale di Trapani Alessandra Camassa), del Questore Giuseppe Felice Peritore, del direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, e del presidente della Fondazione “Le Vie dei Tesori”, Laura Anello, introdurrà e modererà Rosanna Provenzano, direttrice ULEPE, Ufficio locale esecuzione penale esterna di Trapani.

La giornalista Gilda Sciortino intervisterà gli autori del libro, Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Giovanni Burgio e Nino Rocca; interverrà Francesco Zavatteri, presidente dell’associazione “La Casa di Giulio”.

Concluderà i lavori Fernando Asaro, procuratore della Repubblica del Tribunale di Marsala. Saranno presenti studentesse e studenti delle scuole superiori invitate dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Trapani diretto da Davide Nugnes.

Il libro

Quattro le chiavi di lettura che gli autori offrono per capire quali sono le connessioni tra mafia e droga: lo stato attuale della mafia, la produzione e il consumo di droghe, il ruolo della società civile, l’azione delle istituzioni. Una fotografia su cos’è stato sin dalla sua origine e su qual è lo stato di salute di Cosa Nostra attraverso una mappa dei mandamenti di Palermo con indicati i personaggi più importanti delle famiglie mafiose. Il libro, oltre a un’analisi socio-economica e politica del fenomeno, offre la possibilità di comprenderne i contorni, scoprendo effetti, origine e composizione delle

droghe psicoattive. Un’ampia sezione svela, sostanza per sostanza, quali sono i danni causati dal loro utilizzo. Importante anche l’aspetto normativo e legislativo, sul quale hanno lavorato gli studenti del corso di Sociologia del Diritto del Dipartimento di Giurisprudenza di Palermo dell’anno 2022/2023, coordinato dalla docente Clelia Bartoli, che hanno elaborato il disegno di legge, presente nel libro, dal titolo “Dalla dipendenza all’interdipendenza”, approvato pochi mesi fa dall’Assemblea Regionale Siciliana.

“Il traffico di droga – scrive Umberto Santino nella prefazione al libro – ha segnato uno snodo fondamentale per l’evoluzione del fenomeno mafioso, poiché ha indotto una lievitazione dell’accumulazione illegale, paragonabile a quella derivante dal proibizionismo degli alcolici degli anni ’30 negli Stati Uniti. La droga era, e rimane, un fenomeno-calamita, che coinvolge una lunga schiera di soggetti e di gruppi sociali. Già prima, il traffico di stupefacenti comprendeva una serie di figure esterne a Cosa Nostra; ora, soprattutto per la produzione e lo smercio di un derivato della cocaina, il crack, sono coinvolti interi gruppi familiari, anche i bambini, che, in mancanza di risorse legali, praticano attività illegali, che costituiscono gran parte dell’economia reale di una città come Palermo”.





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