Peculato e falso,soldi Pugliapromozione usati per viaggi e acquisti – Notizie

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Beni del valore complessivo di 400mila euro sono stati sequestrati nelle province di Torino, Cremona, Lodi e Bari dai finanzieri del comando provinciale del capoluogo pugliese nell’ambito di una inchiesta che ha consentito di accertare un “metodo collaudato” messo in piedi da quattro persone che sono indagate, in concorso tra loro e a vario titolo, per peculato, riciclaggio, falso e autoriciclaggio. Tra loro ci sono due dipendenti pubblici, uno dei quali è deceduto, ovvero l’ex dirigente dell’Agenzia del Turismo della Regione Puglia, Pugliapromozione.
    Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura, arriva al termine di una indagine che “ha permesso di disvelare un rilevante utilizzo di denaro pubblico per fini esclusivamente personali da parte del Dirigente generale ad interim (e dirigente amministrativo pro-tempore) poi deceduto, dell’Agenzia del Turismo della Regione Puglia”, spiegano in una nota gli inquirenti. Il dirigente, con l’aiuto dell’allora responsabile dell’ufficio pagamenti, sarebbe riuscito a “dirottare dal conto di tesoreria” soldi sulla “carta di credito ricaricabile” che gli era stata assegnata “per ragioni di ufficio”.
    Sono 160 i mandati di pagamenti fatti con la carta che sarebbe stata usata per fare prelievi e per saldare viaggi, comprare attrezzature per la ristorazione o per il “confezionamento degli alimenti – informa la Guardia di finanza – a favore della ditta intestata al figlio dell’ex direttore generale, disattendendo quanto previsto dal regolamento di contabilità e amministrativo dell’Agenzia”.
    Le causali dei pagamenti erano le più varie: da “fondo cassa” a “rimborso”, passando per “premi assicurativi” e “contributi a carico del personale”, nessuna però corrispondeva alle spese sostenute.

 Peculato e falso, soldi pubblici usati per acquisti su Amazon Indagati figli e moglie di ex dirigente morto nel 2023 BARI
I soldi dell’agenzia per il turismo della Regione Puglia, Pugliapromozione, sarebbero stati usati in 161 occasioni per viaggi, acquisti e spese personali. Acquisti fatti anche su Amazon e che, in più di un’occasione, sarebbero serviti per l’attività di ristorazione di uno dei figli di Matteo Minchillo, l’ex direttore dell’agenzia morto nel 2023, che ha ricoperto anche l’incarico di dirigente amministrativo di Pugliapromozione.
Ruota attorno a Minchillo l’inchiesta della Procura di Bari che coinvolge anche i figli Laura e Michele Minchillo (34 e 31 anni), la moglie Sandra Garau e Vito Mastrorosa, responsabile dell’ufficio pagamenti della Regione. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di peculato, falso, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, autoriciclaggio.
Scondo l’accusa Minchillo con l’aiuto di Mastrorosa sarebbe riuscito a “dirottare dal conto di tesoreria” soldi sulla “carta di credito ricaricabile” che gli era stata assegnata “per ragioni di ufficio”. I fatti risalgono agli anni dal 2017 al 2021, anno in cui fu tolta la disponibilità della carta di credito al dirigente perché cessato dalla carica e fu nominato un commissario straordinario.
Agli indagati sono stati sequestrati beni per 400mila euro, soprattutto denaro presente sui conti correnti, ma anche le attrezzature per la ristorazione che sarebbero state acquistate con il denaro pubblico, tra cui una cucina a gas con sei fuochi, frigoriferi e un forno professionale e attrezzatura varia per la ristorazione.  
   

 Peculato e falso, Pugliapromozione ‘agenzia estranea ai fatti’ Nuova dirigenza: collaborato con inquirenti, siamo parte lesa

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“Dopo aver appreso dagli organi di stampa degli esiti dell’indagine in corso da parte della guardia di finanza – a cui l’agenzia ha collaborato fin dall’inizio con ‘disciplina e onore’ come previsto dalla Costituzione – riguardante un ex direttore generale di Pugliapromozione, precisiamo che l’attuale dirigenza è totalmente estranea. Nello specifico, in questi anni, la nuova dirigenza ha dato piena e totale collaborazione agli investigatori affinchè potessero condurre gli opportuni approfondimenti e l’acquisizione di eventuali prove”. Lo afferma la direzione generale dell’agenzia regionale del turismo, aggiungendo che “quanto accaduto non può e non deve ricadere sull’operato di Pugliapromozione che, da ottobre 2021, con i nuovi vertici ha operato in piena trasparenza e rispetto della fiducia dei cittadini verso la pubblica amministrazione”.
Con riferimento alle “attività di Pugliapromozione degli anni 2017-2021, il direttore generale subentrante a quello deceduto (sulle cui attività si sono concentrati gli investigatori) ha attivato da tempo – viene puntualizzato nella nota – una specifica attività di analisi tecnico contabile (ovvero la cosiddetta due diligence) per gli anni in questione”.
Pugliapromozione fa rilevare che “unitamente alla Regione Puglia è parte lesa” e annuncia che “si costituirà in giudizio per ottenere il risarcimento di tutti i danni cagionati all’ente”. Infine l’agenzia ringrazia “gli organi inquirenti e la guardia di finanza per il lavoro certosino svolto nell’ottica del ‘valore pubblico’, che tutte le pubbliche amministrazioni devono perseguire al fine del miglioramento della vita quotidiana di tutti i cittadini”. 

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