A Rosignano Marittimo la condivisone è il motore dell’economia circolare

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Un Open day di grande successo quello promosso lo scorso venerdì dall’azienda interamente pubblica Scapigliato a Castiglioncello, dove alcune delle più importanti aziende del settore hanno confermato l’interesse per la nascita del nuovo Centro di competenze per l’economia circolare, che si propone di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre l’impatto ambientale, valorizzando i rifiuti attraverso il recupero di materia e/o energia, anche grazie allo sviluppo di processi e prodotti innovativi, per poi supportarne il concreto utilizzo da parte delle imprese. Non convenzionale il saluto del sindaco di Rosignano Marittimo, Claudio Marabotti, che ha testimoniato l’interesse per le politiche di riduzione dei rifiuti e invitato a una riflessione anche sui comportamenti individuali.

«Siamo molto lieti di poter ospitare questo evento – ha dichiarato nel merito il primo cittadino – Crediamo nell’assoluta necessità di operare ogni sforzo possibile per la riduzione dei rifiuti e per un loro corretto trattamento. È significativo, per quanto casuale, che questo incontro coincida con il cosiddetto Black friday, la giornata dedicata al consumo più sfrenato e spesso immotivato. C’è bisogno anche di promuovere una cultura della sostenibilità che si opponga a quella che invece induce al consumismo. Spero che l’attività del Centro favorisca anche questo».

Nel dibattito che ne è seguito un esempio di quella condivisone di idee, progetti e esperienze che sarà alla base dell’attività del neonato Centro, con l’obiettivo di favorire percorsi di innovazione e valorizzare al meglio il recupero quanto lo smaltimento controllato dei rifiuti: basti osservare che in Toscana ogni cittadino genera 1,6 kg di rifiuti al giorno, guardando solo alla frazione dei rifiuti urbani.

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Tra le esperienze virtuose che Scapigliato ha portato come esempio di condivisone spiccano quella di una start up che ha visto giovani ingegneri impegnati nell’automazione della captazione del biogas di discarica, un progetto pilota diventato realtà proprio nel Polo impiantistico di Scapigliato. Così come, sempre a Scapigliato, il problema della gestione del sottovaglio derivante dal trattamento dei rifiuti si è trasformato, grazie a un progetto finanziato dalla Regione Toscana e con la partecipazione di diverse società, in un prodotto destinato al florovivaismo quindi con un valore sul mercato.

Luciano Dell’Omo ha portato l’esperienza del Polo Tecnologico Magona, dove nei laboratori di Cecina è stato sviluppato un progetto per il recupero del litio e della plastica dalle batterie. Anche qui dopo i test è nato un impianto pilota. L’obiettivo imposto dalla normativa europea indica il 2027 come l’anno in cui le batterie dovranno avere il 50% del litio recuperato.

Condivisione e partecipazione diretta dei cittadini è stata la ricetta presentata da Rossano Ercolini del Centro ricerca Rifiuti zero di Capannori dove, ha detto, si lavora al coinvolgimento dei produttori facendo leva anche sulla partecipazione di una popolazione attiva che deve diventare testimone e stimolo per le aziende stesse, a cui va fornito comunque il supporto necessario. Indicare le buone pratiche serve a farle diventare la locomotiva che spingerà al successo dell’economia circolare.

Infine, Camillo Palermo del Consorzio Aretusa ha portato l’esempio di un progetto per la costruzione di un dissalatore dove ci si è posti il problema dell’impatto ambientale che avrebbe causato la distruzione di un importante colonia di posidonia. Un progetto con l’Università di Pisa e l’Acquario di Livorno ha portato alla costruzione di una bioplastica che si esaurisce nell’arco di due anni e che è stata usata per trapiantare la posidonia. Laddove invece la posidonia dovesse essere distrutta questa sarà trasformata in carta.

Nel pomeriggio poi l’attività è proseguita con cinque tavoli tematici dedicati agli aggiornamenti normativi, alla prevenzione della produzione di rifiuti, al recupero di materia e energia, al rapporto tra comunità e rifiuti e alla responsabilità sociale dell’impresa. In pratica un primo esempio concreto di quello che sarà il Centro, di cui Scapigliato coordinerà le attività con l’obiettivo di massimizzare le ricadute positive sulla collettività: in quest’ottica il Centro svilupperà una vera e propria piattaforma virtuale per consolidare e ampliare la rete dei soggetti coinvolti, oltre a produrre materiale formativo e informativo per condividere conoscenze e migliori pratiche.

«Ci sono competenze enormi sul territorio che possono essere condivise e messe a sistema – ha concluso il presidente di Scapigliato Marco Colatarci – La nostra storia è la testimonianza della volontà e capacità di mettere insieme esperienze diverse, che negli anni hanno dato vita a progetti importanti. Abbiamo tante competenze interne ed enormi sono quelle presenti sul territorio. Il Centro avrà l’obiettivo, fra gli altri, di metterle in rete per favorire lo sviluppo di progetti nell’ottica dell’economia circolare, nonché di favorire percorsi di innovazione per valorizzare al meglio le materie derivanti dal trattamento dei rifiuti. Sono obiettivi ambiziosi a cui aggiungiamo quello di aggregare interessi che vogliamo portare all’attenzione di tutte le componenti sociali».



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