Fagnano Alto, su un’ex discarica nasce una Comunità Energetica Rinnovabile

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“Ci sarà tempo fino al 2026 per spendere i fondi del PNRR, per questo i Comuni che hanno avviato le CER, Comunità energetiche rinnovabili, sono chiamati ad accelerare per portare avanti progetti ostacolati da una serie di problemi legislativi e tecnico-burocratici”, fa sapere il comune di Fagnano Alto.

“Può essere considerato, allora, un’isola felice il territorio di Fagnano Alto – prosegue la nota – dove il progetto della Comunità Energetica Rinnovabile è già arrivato negli uffici comunali e l’amministrazione a guida Francesco D’Amore – attraverso un lavoro iniziato parallelamente al riconoscimento del progetto pilota della prima Green Community nel Parco Sirente Velino, di cui è presidente – ha ottenuto le autorizzazioni necessarie alla costituzione della CER”.

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“La Comunità Energetica Rinnovabile nascerà su un’ex discarica bonificata situata proprio nel territorio del Parco Sirente Velino.
L’impianto avrà una potenza di 600 kW e sarà operativo per almeno 20 anni, portando benefici economici, sociali e ambientali al Comune e alla comunità locale. Il progetto sarà presentato venerdì 6 dicembre 2024 nella Sala ipogea dell’Emiciclo: l’incontro sarà finalizzato ad illustrare i dettagli tecnici e le ricadute positive che la CER avrà sul territorio interessato. La CER, che non andrà ad occupare ettari coltivabili, sarà costituita da un impianto – con sede operativa a Fagnano Alto – che utilizzerà pannelli fotovoltaici a doppia faccia con superfici rifrangenti: attraverso di esse sarà possibile avere un aumento del 25% circa della produzione di energia. L’energia prodotta permetterà di abbattere del 70% i costi dell’illuminazione pubblica nelle 10 frazioni comunali, inoltre i residenti potranno beneficiare di una quota dell’energia prodotta con conseguenti risparmi sulla bolletta. Il convegno, in programma venerdì 6 dicembre, vuole dare risposte a tutti quegli amministratori che hanno già attivato la CER, ma che si ritrovano imbrigliati tra una serie di ostacoli e non solo.

“Sono partite molte comunità energetiche, ma quasi tutte risultano ferme al palo per una serie di problemi. Vorrei che questo incontro fosse un confronto aperto tra sindaci e amministratori che, in questi anni, hanno cercato di organizzare delle proprie Comunità energetiche – pur essendo ancora distanti dalla piena operatività dei progetti avviati – ma anche tra coloro che si stanno affacciando solo adesso a questa nuova realtà e chi si trova disorientato rispetto all’avvio di un’eventuale progettazione”, evidenzia il sindaco di Fagnano Alto, Francesco D’Amore.

“Che tipo di organizzazione si prevede per la gestione dell’impianto? Il dottor Piero Ferrara, fisico e amministratore Solar Energy System, anticipa alcuni dei temi che saranno approfonditi nel corso dell’incontro all’Emiciclo. “Chi abita nei centri storici e non ha la possibilità, secondo quanto stabilito dalle norme, di installare pannelli fotovoltaici, ad oggi grazie alla CER beneficerebbe della ripartizione dell’energia che resta inutilizzata. Il progetto a cui stiamo lavorando a Fagnano Alto, tuttavia, vuole cercare di accrescere i benefici per questi abitanti. Vorremmo cercare di attingere l’energia prodotta nella discarica per assegnarla al POD, il punto di connessione dell’abitazione in centro storico: in modo tale che, anche chi vive in centro, possa usufruire di risparmi direttamente in bolletta, oltre alla garanzia della ripartizione dell’energia residua. È un obiettivo ambizioso su cui ci sono purtroppo ancora dubbi, ma stiamo lavorando con Enel affinché si riesca ad ottenere questo ulteriore beneficio a vantaggio dei cittadini”.

“Ciò che invece è certo è che l’impianto richiederà una manutenzione ventennale e, di conseguenza, porterà nuove possibilità di lavoro.
“Sarà necessario, infatti, effettuare un monitoraggio e una manutenzione costanti. Il progetto prevede un lavoro totalmente automatico che consenta di controllare in maniera centralizzata, da Fagnano Alto, i diversi impianti collocati nel Parco attraverso varie squadre di intervento”, conclude la nota.



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