presentato alla Camera il nuovo accordo di cooperazione

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Sviluppare soluzioni concrete per il rafforzamento dell’autosufficienza alimentare in Senegal attraverso la formazione, l’esportazione del modello per eccellenza, il Made in Italy, la realizzazione di serre ad alta tecnologia e la promozione della produzione orticola e forestale. Questo l’obiettivo principale dell’accordo di cooperazione tra Italia e Senegal firmato lo scorso 13 novembre a Dakar e presentato oggi, mercoledì 4 dicembre, alla Camera dei deputati dal viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, dall’ambasciatore del Senegal in Italia, Ngor Ndiaye, e dalla deputata di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi, che ha guidato la delegazione italiana a Dakar per la firma del progetto. L’accordo segna l’avvio di un’importante collaborazione istituzionale e intersettoriale, finalizzata alla realizzazione di un modello innovativo di sviluppo agricolo e agroforestale in Senegal. Il progetto, coordinato dall’università La Sapienza di Roma per tramite del professore di botanica Fabio Attorre, coinvolge numerose realtà imprenditoriali italiane.

L’Italia, ha dichiarato il viceministro Cirielli nel presentare l’iniziativa, ha deciso di intervenire in maniera importante in Senegal attraverso un grande progetto di digitalizzazione e di resilienza dei sistemi agroalimentari: si tratta di due interventi pilota che daranno stabilità, sicurezza e avvieranno uno sviluppo connesso con l’economia italiana e con il nostro sistema pubblico-privato, al fine di creare un rapporto duraturo e di reciproco vantaggio. “Il Senegal è un Paese prioritario per l’Italia perché è una democrazia vera, è molto dinamico e con grandi potenzialità di sviluppo. In questo contesto si innesta il progetto, capitanato da La Sapienza e da imprese che vogliono dare un contributo importante, che hanno consentito di realizzarlo in tempi brevi”, ha detto il viceministro, spiegando che i Paesi africani “sono Paesi sovrani che vanno rispettati e conoscono le esigenze del loro territorio. Il Piano Mattei, sostanzialmente, è questo”, ha osservato Cirielli, sottolineando l’importanza di creare un rapporto duraturo, e non solo di vantaggio economico reciproco, con i Paesi africani.

La nostra relazione con l’Italia, ha detto da parte sua l’ambasciatore senegalese Ndiaye, è speciale e siamo entrambi impegnati a rafforzarla. “Il governo del Senegal ha pubblicato il 14 ottobre scorso il suo progetto ‘Senegal 2050’ per conseguire l’obiettivo di una nazione sovrana giusta e prospera, con dei valori forti. Il Piano è simbolizzato da un baobab le cui radici sono costituite dalla buona governabilità, il tronco dalla creazione di lavoro, i rami dal capitale umano e l’equità sociale, i frutti da un’economia sana e competitiva. Nel 2050 il Senegal ambisce a raggiungere la sovranità alimentare e ambientale, una buona industrializzazione e un’ottima formazione imprenditoriale per ridurre la disoccupazione giovanile”, ha sottolineato l’ambasciatore, assicurando che le autorità senegalesi sono aperte ad ogni altra forma di cooperazione con l’Italia. “Il memorandum d’intesa firmato con La Sapienza il 13 novembre scorso rientra in questo ambito. Le autorità del Senegal – ha proseguito il diplomatico – incoraggiano questo genere di partenariato per creare posti di lavoro per tutti. Insieme arriveremo ad avere un’agricoltura resiliente. Confermo la disponibilità dell’ambasciata ad accompagnare tutti coloro che saranno portatori di progetti o semplicemente chi vorrà visitare Senegal per turismo”, ha concluso Ndiaye, ricordando che dal luglio scorso la compagnia Ita Airways opera con quattro voli diretti a settimana con destinazione Dakar: “Un motivo in più per promuovere le relazioni tra Italia e Senegal”.

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Grazie al coinvolgimento del settore pubblico e privato, il progetto intende non solo potenziare la produzione di beni alimentari, ma anche creare nuove opportunità di sviluppo per il settore agroforestale, attraverso la promozione di specie forestali per sostenere la filiera del legno e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il trasferimento di competenze e conoscenze italiane sarà uno degli strumenti chiave per il successo dell’iniziativa, così come la creazione di un sistema di formazione per le nuove generazioni senegalesi, con l’obiettivo di garantire uno sviluppo agricolo sostenibile e resiliente. Le potenzialità di questa collaborazione bilaterale, si legge in una nota, “sono straordinarie” in quanto il progetto rappresenta una chiara manifestazione dell’impegno dell’Italia a sostenere lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare in Africa, “in linea con le politiche di cooperazione internazionale promosse dal governo italiano”, e nello spirito del Piano Mattei voluto dal governo Meloni e del Piano Senegal 2050. Quest’ultimo è il progetto di sviluppo che il governo del Senegal ha delineato per affrontare le sfide future e garantire una crescita sostenibile, inclusiva e diversificata per il Paese.

La sinergia tra le competenze italiane in ambito tecnologico e le necessità del Senegal in campo agricolo potrà generare “significativi benefici per entrambe le nazioni”, prosegue la nota, stimolando non solo la crescita del settore agricolo, ma anche la creazione di nuovi posti di lavoro e l’incremento delle esportazioni italiane di tecnologie avanzate. La cooperazione tra Italia e Senegal si configura come una opportunità per rafforzare i legami bilaterali, dando vita a un partenariato solido che potrebbe servire da modello per future collaborazioni tra Paesi del continente africano e l’Italia. Grazie a questo progetto, il Senegal potrà beneficiare delle migliori pratiche italiane in agricoltura, mentre l’Italia rafforzerà il suo ruolo di partner strategico per lo sviluppo sostenibile in Africa. La formazione e il trasferimento di competenze sono considerati elementi centrali del progetto, che potrà fornire al Senegal le risorse necessarie per affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare e ai cambiamenti climatici, migliorando al contempo il benessere delle comunità locali.

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