Trieste – Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è giunto a Trieste il 4 dicembre ed ha partecipato alla cerimonia inaugurale della nuova linea di collegamento marittimo Trieste-Damietta, sottolineando l’importanza strategica di questa iniziativa per il commercio internazionale. L’evento ha visto anche la presenza del vice primo ministro e ministro dei Trasporti e dell’Industria dell’Egitto, Kamel Al-Wazir, dell’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante.
La linea, frutto di un accordo bilaterale tra Italia ed Egitto firmato lo scorso gennaio, si configura come una vera e propria “autostrada del mare” che collega il Mediterraneo europeo con il mercato africano e mediorientale. Questo nuovo servizio, gestito dal gruppo danese Dfds e Samer&Co Shipping, permette di trasportare merci tra Trieste e Damietta in circa 60 ore, grazie a tecnologie innovative come la blockchain e la digitalizzazione dei documenti doganali. Inizialmente la tratta avrà una frequenza settimanale, ma si prevede un raddoppio entro la metà del 2025.
Durante la cerimonia, Salvini ha evidenziato il valore di questo progetto per il sistema portuale italiano e per la logistica del Friuli Venezia Giulia, rendendo il territorio più resiliente rispetto alle crisi internazionali, come quelle legate alle tensioni nel Canale di Suez. “Questo è un esempio di come, da una crisi, possano nascere nuove opportunità”, ha dichiarato l’assessore Amirante, ribadendo il ruolo di questo collegamento nel ripristinare importanti scambi commerciali interrotti per motivi geopolitici. Anche Scoccimarro ha celebrato il successo della famiglia Samer e della marineria triestina, sottolineando come questa iniziativa rafforzi la posizione strategica della regione.
La nuova linea si propone non solo di migliorare il trasporto di merci deperibili come prodotti agricoli freschi e surgelati, ma anche di potenziare il network ferroviario del porto di Trieste, garantendo un’interconnessione fluida con il mercato europeo. Situato nei pressi del Canale di Suez, il porto di Damietta rappresenta un nodo cruciale per le esportazioni verso la Penisola Arabica, consolidando il ruolo dell’Italia come ponte strategico tra Europa e Mediterraneo.
“L’Italia del sì”
Inoltre Salvini ha preso parte al convegno intitolato “L’Italia dei Sì” . Questo evento ha avuto come obiettivo principale quello di discutere e promuovere progetti infrastrutturali significativi per la regione. Durante la sua visita, Salvini ha sottolineato l’importanza delle infrastrutture per lo sviluppo economico e sociale del territorio, evidenziando come il governo stia lavorando per migliorare i collegamenti e le opportunità di investimento.
Salvini ha dichiarato che Trieste rappresenta un punto strategico per il rilancio dell’Italia, grazie alla sua posizione geografica e al suo porto, che è uno dei più importanti del Mediterraneo. Ha affermato: “Vogliamo che Trieste diventi un hub internazionale, non solo per il commercio ma anche per il turismo e la cultura”.
A margine dell’evento, il ministro ha menzionato l’imminente avvio dei lavori per la cabinovia di Trieste, prevista entro l’estate del 2025, come un passo fondamentale per migliorare l’accessibilità della città e attrarre visitatori: il finanziamento per l’ovovia di Trieste è già coperto, conto che i cantieri possano partire entro l’estate dell’anno prossimo, e decine di migliaia di persone possano muoversi in maniera sostenibile entro l’estate del 2027.Il finanziamento è assolutamente coperto”.
Le critiche dell’opposizione
Critica rispetto alle dichiarazioni di Salvini la deputata ed ex governatrice del Fvg Debora Serracchiani (Pd): “L’annuncio che Salvini doveva venire a fare in Fvg – ha scritto in una nota l’on. Serracchiani – avrebbe dovuto riguardare l’importo dei fondi freschi con cui il Governo intende finanziare la velocizzazione della ferrovia Trieste-Venezia e i lavori al nodo di Udine. Queste sono infrastrutture strategiche necessarie per rendere competitivo il sistema regione che gravita sul core port di Trieste e viaggia sui corridoi europei che attraversano il Friuli Venezia Giulia. Invece qui Salvini tace. La missione logistica, industriale e commerciale della nostra regione non regge senza grandi investimenti statali”.
Severo anche il giudizio della segretaria regionale del Partito democratico Caterina Conti: “A quanto pare Salvini e il Governo Meloni hanno soldi da buttare. Tra tutti i modi in cui si potevano investire 60 milioni a Trieste, metterli sull’ovovia suona beffa per le migliaia di cittadini che si sono mobilitati per fermare un’assurdità dal punto di vista paesaggistico e trasportistico. Non sappiamo cosa abbiano raccontato Dipiazza e Fedriga a Salvini, certo gli hanno taciuto che questa è una delle opere più impopolari da imporre ai triestini. Confidiamo sia una delle sparate cui ci ha abituato il ministro leghista”. Lo dichiara Conti, commentando l’annuncio del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, il quale ha detto che “il finanziamento per l’ovovia di Trieste è già coperto”.
“Siamo anche in attesa di sapere – aggiunge Conti – da dove arriveranno e a fare cosa le ‘decine di migliaia di persone’ che secondo Salvini dovrebbero essere attratte dal Porto vecchio rigenerato. Se continua così, nonostante le chiacchiere del ministro, tra dieci anni Trieste sarà più spopolata”, conclude la segretaria dem.
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