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di Paolo Morelli
L’impegno del centro di via Verdi per digitalizzare l’archivio video dei servizi giornalistici dal 1952 al 1980
Sono 17 le nuove assunzioni alla Rai di Torino. «Tutti giovani a tempo indeterminato — ha detto Giorgio Balocco, direttore del supporto tecnologico Teche — che lavoreranno al progetto di digitalizzazione. Così abbiamo creato lavoro». Perché l’impegno, ora, è digitalizzare l’archivio video dei servizi giornalistici dal 1952 al 1980: 350 mila pellicole, con altrettanti filmati visti una volta sola in tv, in 16mm che saranno sempre disponibili per pubblico e ricercatori, tramite il sito web di Rai o la mediateca. Un patrimonio storico di cui qualcosa si può già vedere ogni mercoledì mattina al Buongiorno Regione del TgR Piemonte. Il lavoro impegnerà il polo torinese per almeno i prossimi due anni, ma la Rai torinese, con i suoi quasi mille dipendenti fra le diverse sedi, lavorerà a pieno regime anche nella produzione.
A fine gennaio partiranno le riprese della terza stagione di Cuori agli studi Lumiq, in coproduzione fra Rai e Aurora Tv. «È un’ulteriore sfida — ha sottolineato Guido Rossi, direttore del centro di produzione Rai di Torino — e una bella occasione per confrontarci con un prodotto diverso da quello televisivo, che racconta la città e impiega fra i 30 e i 40 colleghi dalle nostre fila». Sono previste otto puntate che andranno in onda nell’autunno 2025.
A fine gennaio inizieranno anche le riprese di Passaggio a Nord Ovest di Alberto Angela, mentre proseguono le produzioni di Rai Ragazzi e La porta magica, trasmissione già in onda su Rai 2 e condotta da Andrea Delogu. «Il programma è molto complicato — ha commentato la conduttrice — perché ci sono tante storie, ma sta funzionando e non ho mai visto un trasporto così caloroso da parte dello staff, è un centro di produzione attento».
Lo sviluppo riguarda anche i giornalistici, con Tg Leonardo e Petrarca realizzati in città per un totale di circa 4 mila minuti di trasmissioni oltre al TgR Piemonte. Cresce il «virtual center», ora il più grande d’Italia (poi ci sono Roma e Milano) dove il lavoro su green screen e gli studi virtuali è in continua sperimentazione; a inizio 2025 attende altri 150 mila euro di investimenti. «Abbiamo una richiesta — ha aggiunto Francesco Marino, caporedattore del TgR Piemonte — da 800 mila a un milione di contenuti al mese, andiamo incontro all’interesse del pubblico per la memoria e la storia. Il Piemonte è una delle regioni a più alto tasso di fedeltà nell’informazione regionale».
Lo conferma la crescita pressoché continua del Museo della Radio e della Televisione, che nel weekend arriverà a 200 mila visitatori quest’anno e ne prevede 220 mila a fine 2024. «Ci sono moltissimi giovani — ha commentato il direttore, Alberto Allegranza — ed è un percorso solido e vivo». Le iniziative sono tante e sembrano lontani i tempi in cui, in città, si temeva una riduzione di organici e produzioni, fino a preconizzare la chiusura del centro di produzione. Le premesse positive sembrano esserci, lo sguardo va al futuro e include l’intelligenza artificiale. Ci sta lavorando il Centro ricerche Rai, per la digitalizzazione e non solo.
«L’Ia ci aiuta per la documentazione d’archivio — ha aggiunto il direttore, Gino Alberico — e lo scorso settembre abbiamo presentato alla Ibc di Amsterdam un altro progetto». Un lavoro internazionale e ancora sperimentale, che coinvolge anche la Bbc, per creare serie tv su temi precisi. Il software, guidato e supervisionato da persone in carne e ossa, può costruire soggetti, scenari e plot. Lo ha fatto, ad esempio, immaginando un Giro del mondo in 80 giorni ambientato nel 2225 dopo un disastro climatico. Chissà se il test, meglio delineato e strutturato da creativi e sceneggiatori, potrà diventare qualcosa di più di un esempio.
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