HCOB PMI®: a novembre, il settore terziario italiano segna il primo calo dell’attività del 2024

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A novembre, l’andamento di crescita del settore terziario italiano del 2024 si è concluso, poiché l’attività economica ha indicato il primo calo in 11 mesi. A fornire segnali evidenti della debolezza della domanda di novembre è stato il forte decremento del flusso di nuovi ordini, che ha segnato il tasso di contrazione più elevato in oltre due anni. Anche il commercio estero ha continuato a influire negativamente sul volume totale dei nuovi ordini.

Nel frattempo, la fiducia è scesa ai minimi in tre mesi, continuando però a indicare ottimismo. Allo stesso tempo si è registrata una certa positività nell’occupazione visto che le aziende terziarie italiane hanno aumentato i loro organici, anche se solo marginalmente.

Da 52.4 di ottobre, l’indice principale di questo rapporto, ovvero l’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia è sceso a novembre a 49.2. È la prima volta nell’arco di quest’anno che l’indice PMI si posiziona al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0, terminando quindi una sequenza di crescita dell’attività durata dieci mesi. Il calo è stato tuttavia solo marginale.

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Dai dati riportati dalle aziende campione, i minori livelli di attività sono dovuti a un volume ridotto di ordini ricevuti e al maggiore clima di incertezza che aleggia nel settore. Dopo la breve ripresa di ottobre, a novembre si è registrata una nuova contrazione del flusso di ordini in entrata per il settore dei servizi italiano. Il calo, oltre che elevato, è stato il più rapido in poco più di due anni ed è stato collegato dalle aziende campione a un generale rallentamento della domanda.

I dati di novembre hanno evidenziato un calo generalizzato, con una riduzione anche dei nuovi ordini esteri, che quindi hanno indicato il quarto mese consecutivo di contrazione. Il tasso di declino è stato oltretutto il più forte in 13 mesi e complessivamente elevato. I dati inseriti dalle aziende monitorate mostrano anche un ridotto interesse da parte di clienti internazionali.

A metà dell’ultimo trimestre, a evidenziare la capacità in eccesso del settore terziario italiano ha contribuito l’ennesimo calo del lavoro inevaso, a un tasso però modesto, simile a quello di ottobre.

Le aziende del settore hanno tuttavia continuato a mostrare a novembre la volontà di accrescere i propri organici, ma a un ritmo lievemente inferiore rispetto alla tendenza di lungo termine, e comunque in generale solo marginale.

In questo periodo in cui l’afflusso di nuovi ordini ha mostrato un calo, l’aumento occupazionale rispecchia in parte la fiducia sui livelli di produzione futura. Alla domanda sulle aspettative economiche nei prossimi 12 mesi, la percentuale di partecipanti che ha mostrato ottimismo (35%) ha superato quella di coloro che hanno mostrato pessimismo (11%) segnando un valore più di tre volte superiore, considerando oltretutto che l’ottimismo è sceso ai minimi in tre mesi. Le positive previsioni di crescita e di nuovi clienti sono i fattori citati che hanno alimentato la fiducia.

In ultimo, relativamente ai prezzi, le aziende del terziario italiano hanno segnalato a novembre un forte aumento dei costi. Da quanto riportato dalle aziende intervistate, a sostenere quest’ultimo rialzo hanno contribuito una serie di fattori, inclusi gli aumenti salariali, energetici, delle materie prime e dei costi relativi ai servizi. Il tasso di inflazione dei costi è stato il maggiore da luglio, e di poco inferiore alla media storica.

Nonostante la forte pressione dei costi, a novembre le aziende terziarie hanno registrato solo un marginale rialzo delle tariffe applicate ai clienti, e ad un tasso simile a quello di ottobre e settembre. Anche se rallentato solo minimamente, l’inflazione dei prezzi di vendita di novembre è stata la più debole in poco più di tre anni.

Commento

Analizzando i dati PMI finali del Settore Terziario in Italia, Jonas Feldhusen, Junior Economist presso la Hamburg Commercial Bank AG, ha dichiarato: “Nel corso di questo quarto trimestre, l’Italia si sta preparando a un fine anno di debole crescita. L’Indice HCOB PMI Composito Italiano di novembre è sceso in territorio di contrazione, con valori deludenti sia nel manifatturiero che nel terziario. L’incertezza scaturita dalle elezioni americane, alimentata da una probabile guerra commerciale, sta favorendo atteggiamenti più cauti che nell’economia italiana si riflettono nelle ridotte spinte al consumo e all’investimento. La scarsa prestazione manifatturiera si è estesa a novembre nel terziario, con quest’ultimo settore che segna il suo primo calo dell’attività registrato nel 2024: una contrazione anticipata nei mesi precedenti. La domanda resta debole e le aziende faticano ad acquisire nuovi ordini, soprattutto dai mercati internazionali, crollati nel corso di questi ultimi quattro mesi. I dati di novembre hanno anche fornito notizie moderatamente positive. Dopo il lieve calo di ottobre, le aziende terziarie hanno tentato timidamente di assumere nuovo personale. Ma nei prossimi mesi, con il continuo declino del lavoro inevaso e la forte contrazione dei nuovi ordini, i livelli occupazionali saranno probabilmente sotto pressione. Se sarà necessario rinfoltire gli organici, il settore dei servizi potrà ricorrere sempre di più alle assunzioni a tempo determinato, al fine di mantenere una certa flessibilità durante questo periodo di incertezze. Malgrado le difficili condizioni in cui si trova il settore privato e l’indebolimento della fiducia, le aziende restano cautamente ottimiste sulla crescita. Le aspettative positive, lì dove rilevate, sono state principalmente collegate a una forte ondata di nuovi clienti e promettenti previsioni di crescita, ma l’indice sulle prospettive economiche dei prossimi dodici mesi è diminuito e segna un valore inferiore alla media di lungo termine.”

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