La premier Meloni chiama Proietti e la invita a Palazzo Chigi • Umbria TAG24

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In giornata c’è stata una cordiale telefonata tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la nuova presidente della Regione Umbria Stefania Proietti. La premier gli ha rivolto le proprie congratulazioni e un augurio di buon lavoro dopo il suo insediamento. Meloni inoltre, ha invitato Proietti a Palazzo Chigi per affrontare i vari temi di interesse comune e generale.

Proietti rende omaggio ai vigili del fuoco

Tra i tanti impegni istituzionali, ieri la nuova governatrice della Regione Umbria Stefania Proietti, in occasione di Santa Barbara ha preso parte alla santa messa celebrata nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia. Per l’occasione, la governatrice ha reso omaggio ai vigili del fuoco: “La loro opera -ha affermato Proietti- va dall’attività di soccorso alle situazioni di emergenza straordinaria, come nel caso degli eventi sismici che hanno colpito il nostro territorio. In questi momenti, i vigili del fuoco si sono distinti per il loro intervento immediato durante le emergenze, ma anche per il fondamentale lavoro di messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e per la tutela del nostro patrimonio culturale e religioso”.

Proietti ha concluso, ribadendo la profonda gratitudine della Regione Umbria nei confronti dei vigili del fuoco. “Sono certa di interpretare il sentimento di tutti gli umbri rivolgendo ai vigili del fuoco il più sincero riconoscimento per l’opera che svolgono quotidianamente, garantendo sicurezza e supporto alla nostra comunità”.

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Proietti, lunedì c’era stato l’insediamento a Palazzo Donini

La nuova governatrice dell’Umbria si era insediata ufficialmente a Palazzo Donini nella giornata di lunedì 2 dicembre. Dopo un passaggio di consegne a porte chiuse con la presidente uscente Donatella Tesei, Proietti aveva tenuto una conferenza stampa nella quale esprimeva le emozioni legate all’inizio del suo mandato. “Non c’è una parola per il sentimento che provo -affermava-. È un misto tra l’emozione, la commozione, l’entusiasmo, la responsabilità, quel coraggio che ci mettiamo e anche la tanta, tanta energia che ci dà questo entusiasmo, che registriamo davvero anche camminando per strada o entrando in questo palazzo”.

Dossieraggi, l’indagine torna a Roma?

Potrebbe tornare a Roma -scrive l’Ansa in una nota- l’indagine in corso a Perugia sugli accessi alle banche dati della Dna partita da una denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto. La Cassazione, pronunciandosi su un altro caso, ha stabilito che per i magistrati della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha sede nella capitale, non è previsto lo spostamento di un fascicolo che li riguardi sia come indagati sia come persone offese.

Per i magistrati applicati alle Dda presso le altre procure, invece, si applica l’articolo 11 del codice di procedura penale e, dunque, vale lo spostamento dell’indagine alla procura competente. La sentenza, la numero 3300 -risulta all’ANSA- è stata da poco depositata.

Esaminando un procedimento per diffamazione e calunnia in danno tra l’altro di un magistrato in servizio alla Dna, i giudici della Cassazione hanno stabilito la competenza della Corte d’appello di Roma. Che nel giugno del 2021 aveva dichiarato la propria incompetenza trasmettendo gli atti a Firenze. La Corte d’appello del capoluogo toscano aveva però sollevato conflitto negativo di competenza sostenendo che ai magistrati in forza alla Direzione nazionale antimafia non si applica la regola dell’articolo 11, salvo che non siano applicati a una procura distrettuale. Tesi fatta propria dalla Cassazione che stabilito la competenza di Roma.

Dossieraggi, la decisione della Cassazione rischia di avere ripercussioni

La decisione della Cassazione -prosegue la nota dell’Ansa- rischia quindi di avere ripercussioni anche sull’indagine dei magistrati di Perugia che coinvolge l’allora sostituto della Procura nazionale Antimafia Antonio Laudati e il tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano. Le difese -conclude l’Ansa- hanno infatti già posto la questione della competenza, chiedendo il trasferimento degli atti a Roma, al Tribunale del riesame del capoluogo umbro che sta esaminando il ricorso della Procura guidata da Raffaele Cantone contro il provvedimento del gip che ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per i due indagati.





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