Al Marec la mostra ‘Il peso del vuoto’ con otto giovani artisti – Notizie

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Un incontro tra la
collezione di arte sacra del museo marchigiano e i giovani
artisti contemporanei promossi dalla galleria romana. E’ il
senso della mostra collettiva ‘Il peso del vuoto’, con opere di
Elisa Capucci, Cristiano Carotti, Nicola Ghirardelli, Giuseppe
Lo Cascio, Lorenzo Montinaro, Jacopo Naccarato, Maria Positano,
Jonathan Vivacqua, a cura di Barbara Mastrocola e Giacomo Guidi
che sarà inaugurata il 13 dicembre alle 16.30 al MARec – Museo
dell’Arte Recuperata via Cesare Battisti, II, San Severino
Marche.


   
La mostra è realizzata con il patrocinio dell’Arcidiocesi di
Camerino – San Severino Marche grazie alla lungimiranza
dell’arcivescovo Francesco Massara che ha saputo comprendere
profondamente il valore di questo progetto, tanto da permettere
la realizzazione di una mostra di arte contemporanea all’interno
delle sale del Museo dell’Arte Recuperata di San Severino
Marche, struttura che dal 2016 conserva opere rinascimentali e
non solo, provenienti dalle chiese rese inagibili dagli eventi
sismici degli ultimi anni. Hanno supportato il progetto la
Regione Marche, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia
di Macerata e il Comune di San Severino Marche.


   
Il peso del vuoto mira a esplorare le profonde sinergie che
si celano tra l’arte contemporanea e l’arte sacra promuovendo
una sperimentazione espositiva e concettuale che unisce elementi
apparentemente diversi e distanti in una unica piattaforma
visiva e comunicativa. La scelta di fondo che ha portato allo
sviluppo del progetto è rappresentata dalla volontà di
alimentare la fusione tra più stili e tecniche artistiche,
ampliando gli orizzonti di una collezione apparentemente
statica, grazie alla collaborazione tra MARec e Contemporary
Cluster. La contemporaneità apre nuove dimensioni all’interno
del tradizionale contesto museale permettendo di sottolineare
l’importanza storica e sociale dell’oggetto artistico sacro e
giungendo ad abbattere le differenze tra l’uno e l’altro. Da una
parte l’idea di compenetrazione di molteplici orientamenti,
tendenze ed esperienze differenti concorre a delineare l’anima
del Contemporary Cluster, dall’altra la visione lungimirante
della direttrice del MARec e co-curatrice della mostra, Barbara
Mastrocola, ha permesso di instaurare un dialogo serrato con le
opere sacre, principalmente risalenti al rinascimento, due poli
opposti che incontrandosi possono dare vita a un dialogo
trasversale all’interno del complesso schema della storia e del
sistema dell’arte.


   
Otto giovani artisti contemporanei esporranno nelle otto sale
del percorso del museo le loro opere tramite le quali sarà
possibile immergersi in un clima ricco di stimoli e di visioni
dando vita ad un ponte temporale e concettuale. Opere
site-specific, installazioni effimere, sculture leggere, saranno
questi i medium principali attraverso i quali si esprimeranno
gli artisti in mostra, in contrapposizione alla sensazione di
peso del sacro e delle immagini che si percepisce visitando il
museo. L’affollamento di opere, il ricco archivio, la
ripetizione dei soggetti, la serialità (decine di Annunciazioni,
decine di Deposizioni, decine di Crocifissi dal materiale
pesante) alimentano nello spettatore la sedimentazione della
memoria lavorando sul margine del residuo, sul deposito
dell’immateriale, in ultimo sulla trascendenza della religione.


   
Il vuoto, l’assenza, il silenzio, l’incomunicabile sono espressi
nelle opere di Elisa Capucci, Cristiano Carotti, Nicola
Ghirardelli, Giuseppe Lo Cascio, Lorenzo Montinaro, Jacopo
Naccarato, Maria Positano, Jonathan Vivacqua.


   

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