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Tutti intorno allo stesso tavolo per definire, innanzitutto, la questione sollevata dagli autotrasportatori i quali premono affinché venga rivisto il metodo del Tender road il cui algoritmo tende ad assegnare i trasporti a chi offre il prezzo più basso e che, di fatto, da quando è entrato in vigore, avrebbe penalizzato proprio le imprese tarantine i cui lavoratori, per protesta, da dieci giorni stanno presidiando le portinerie dell’ex Ilva.
Dopo circa sei ore di acceso confronto, nel corso della quale sono state sviscerate tutte le problematiche della vicenda, è stato deciso di convocare per le ore 9 di domani, venerdì 6 dicembre, un tavolo tecnico, questa volta da tenersi nella sede della direzione generale di Acciaierie d’Italia, al quale parteciperanno i commissari straordinari e i rappresentanti delle associazioni degli autotrasportatori. Nel frattempo, avendo registrato la forte volontà dei commissari di collaborare nel ricercare una possibile soluzione, gli autotrasportatori hanno deciso di rimuovere, almeno per il momento, i blocchi attuati da una decina di giorni davanti le portinerie dello stabilimento di Taranto.
Come si ricorderà, quello che gli autotrasportatori tarantini chiedono è che vengano rivisti il tariffario e il metodo per l’affidamento dei viaggi introducendo la formula dell’offerta economicamente vantaggiosa. Tra le altre richieste anche quella dell’introduzione della clausola sociale (per garantire stabilità occupazionale, pari opportunità e l’applicazione di contratti collettivi, estendendo le stesse tutele anche ai lavoratori in subappalto).
«Dopo una lunga discussione, a volte anche con toni accesi, siamo arrivati ad ottenere quello che chiedevamo da tempo, ovvero un incontro, domani mattina, in Acciaierie con i commissari straordinari», ha spiegato Vladimiro Pulpo, responsabile Trasporto di Aigi Taranto. «Ai commissari – ha aggiunto Pulpo – ai quali stiamo dando un segnale di grande responsabilità dal momento che abbiamo deciso di rimuovere i presìdi davanti le portinerie. Noi – ha poi concluso – vogliamo far capire alla città che non siamo quelli che vogliono far chiudere l’ex Ilva. Se protestiamo è perché vogliamo difendere le nostre aziende».
Sulla stessa lunghezza d’onda si è sintonizzato Giacinto Fallone di Casartigiani Taranto. «Abbiamo raggiunto – ha subito detto Fallone – un accordo sulla convocazione di un tavolo tecnico che si terrà nella giornata di domani (venerdì 6 dicembre, ndc) in modo da trovare la formula giusta per far tornare a lavoro le aziende tarantine, quelle storiche, che sono state estromesse dal Tender road. Speriamo di raggiungere un accordo soddisfacente per entrambi le parti. In caso contrario siamo pronti a riprendere i blocchi».
La posizione di Confapi
Apertura di credito anche da parte di Fabio Greco, presidente di Confapi Taranto. La Confederazione delle piccole imprese, con la sezione Uniontrasporti (rappresentata da Alberto Rossi della Paratori spa) parteciperà al tavolo tecnico di domani. «Con i commissari c’è la massima collaborazione – ha dichiarato Greco a Cronache tarantine – perché abbiamo preso contezza, ancora una volta, di come sia i commissari che il prefetto ci sono vicini».
Sulla questione del Tender road, Confapi, ha aggiunto ancora Greco, lo considera uno strumento che consente alle aziende di poter lavorare con continuità e con una programmazione strutturata.
«Tuttavia – ha precisato Fabio Greco – la nostra proposta è di limitare l’utilizzo del metodo del massimo ribasso e optare per una soluzione economicamente più vantaggiosa senza andare ad inficiare il tender». Pur riconoscendo l’importanza della concorrenza nel garantire economicità e efficienza, Confapi e Uniontrasporti ritengono che nel settore dei trasporti «debba prevalere il principio del cosiddetto “giusto compenso” in linea con le disposizioni del “Codice Civile (Art. 36)” e con il “D. Lgs.81/2008”, che promuovono il rispetto degli standard minimi di sicurezza e qualità che sono valori imprescindibili in un contratto d’appalto. «Questioni – ha sottolineato Greco – di cui i commissari straordinari hanno sicuramente tenuto conto eppure temiamo che l’aggiudicazione con il metodo del massimo ribasso potrebbe rischiare di compromettere l’osservanza di questi elementi fondamentali. Diverse stazioni appaltanti – prosegue Greco – per le proprie procedure di gara adottano, nella maggior parte dei casi, la formula di Procedura Ristretta, ai sensi dell’art.72 del D.lgs 36/2023, con aggiudicazione mediante il criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art.108 del D.Lgs. 36/2023. Tale procedura – ha concluso Greco nel documento poi consegnato ai commissari – prevede una valutazione delle offerte, economiche e tecniche, tramite dei criteri che le ditte concorrenti devono soddisfare con un punteggio attribuito ad ogni singolo criterio».
Il presidente Greco, inoltre, durante l’incontro in Prefettura ha consegnato un documento ai commissari per quanto riguarda i pagamenti alle imprese dell’indotto visti i ritardi che si sono registrati in alcuni casi. «I commissari – ha aggiunto Greco – si augurano di risolvere questo problema entro la settimana prossima, prima di Natale».
Così Confindustria Taranto
Chi non è entrato nel merito, «perché non rappresentiamo aziende di trasporto», è stata Confindustria Taranto il cui presidente Salvatore Toma al tavolo ha fatto un discorso più ampio perché, ha spiegato, «non si ripetano gli errori fatti con la vecchia gestione. Nei prossimi sei mesi un anno quando, come ci auguriamo, ci saranno i nuovi proprietari di ex Ilva dovremo instaurare un dialogo che sia proficuo». Altro argomento portato al tavolo di discussione da Toma è stato quello relativo al pagamento dei crediti dell’indotto «dal momento che cominciano ad aleggiare nuove difficoltà» diventa importante che lo Stato «metta a disposizione una linea garantita da Sace pro soluto in modo che tutte le aziende possano andare ad anticiparsi le fatture relative».
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