Il Sud punta sull’intelligenza artificiale

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Artificial intelligence. Una delle materie in ambito informatico più entusiasmati ed enigmatiche di sempre. E anche una delle sfide per il nostro futuro. D’altra parte l’AI non è un’invenzione dei giorni nostri, ma le sue prime comparse risalgono addirittura agli anni 50, fino ad arrivare alla più famosa applicazione chiamata Deep Blu, il calcolatore che, nel 1996, vinse più partite di scacchi contro il campione allora in carica Garry Kasparov.

Da allora l’artificial intelligence fa parte della vita di noi cittadini di tutto il mondo e molti, capita, la sfruttano quotidianamente anche senza rendersene conto. L’Intelligenza artificiale si presta infatti a utilizzi legati ai settori più disparati: si va quelli in ambito vendite e marketing a quelli in ambito cybersecurity. E, ancora, si va dalle applicazioni nella logistica a quelle nella sicurezza pubblica, dell’imprenditoria e persino nella sanità.

Di tutto questo e anche dei rischi in cui si potrebbe incappare, specie nel caso in cui l’intelligenza artificiale si continuasse a sviluppare senza adeguate forme di controllo, si è parlato a Barletta durante la tavola rotonda, ultima del 2024 di un ciclo di talk ideato dal barlettano Fabio Mazzocca, responsabile vendite consulenza area-Sud, e promosso da EY nel Sud Italia con l’intento di avviare un confronto sulle principali tematiche di interesse territoriale tra imprese, professionisti, istituzioni e altri soggetti attivi.

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IA offre per le imprese locali, con incentivi che potrebbero sostenere l’automazione dei processi, la trasformazione digitale e la creazione di nuovi modelli di business data-driven. La Puglia, che già si distingue per la sua capacità di attrarre fondi e investimenti strategici, si prepara a un ulteriore salto di qualità. L’introduzione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale permetterà alle imprese pugliesi di migliorare la loro efficienza operativa, stimolare la competitività e favorire l’internalizzazione dei loro prodotti e servizi.

«La Regione Puglia – ha commntato Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia e tra le invitate al talk di EY Sud – sta puntando fortemente sulle tecnologie come motore di innovazione e sviluppo economico, con una serie di investimenti mirati e un piano strategico ambizioso. Le imprese, piccole o grandi che siano, possono presentare progetti di ricerca e sviluppo su questa tematica. In tutti i nostri bandi sui progetti di intelligenza artificiale c’è una premialità perché riteniamo che sia una tematica trasversale sulla quale il territorio ha già qualcosa da dire e sicuramente potrebbe averla nel futuro».

Al tavolo di di discussione, moderato dal giornalista Antonio Procacci, ha presenziato anche Danilo Caivano, docente del del Dipartimento di Informatica dell’Università degli studi di Bari. «L’IA è una disciplina che nasce tantissimi anni fa e che, banalizzando, non fa altro che classificare e prevedere grazie al lavoro di algoritmi addestrati a calcolare su una base di dati. Il tema su cui discutere invece è la sua applicazione, innumerevoli i campi a cui si presta, con una precisione tanto più alta quanto più grosse sono le pagine documentarie su cui si fa apprendimento».

Per Gaetano Grasso, responsabile dell’Ufficio monitoraggio tecnico InnovaPuglia, il rapporto uomo-macchina ha assunto una dimensione completamente nuova. «Non si tratta soltanto di interagire attraverso fattori meccanici ma entra in gioco anche il fattore cognitivo».

«Il rapporto con la macchina intelligente necessita di una cognizione di causa nel momento in cui si interagisce, quindi bisogna fare in modo che il lato umano acquisisca nuove competenze».

Per Mariarita Costanza, vice presidente di Confindustria Bari e BAT, infine, quello dell’artificial intelligence è un treno che le imprese non possono perdere. «Ben vengano eventi come Hey Sud, finalizzati alla divulgazione di queste tematiche, soprattutto per le PMI che, prese dalla quotidianità e dal fatturato, non pensano che l’intelligenza artificiale possa portare accelerazione nella loro crescita. Prima però è fondamentale una formazione strategica per capire in quale modo il servizio che conduco in azienda si può ottimizzare».



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