Bonus Imu 2024, tutti gli sconti per le famiglie

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Bonus Imu 2024, quanti e quali sono gli sconti per le famiglie? Tra esenzioni, riduzioni e agevolazioni è possibile pagare meno l’imposta, ma non per tutti. A chi spettano e quali sono i requisiti richiesti per poterne fruire?

Chiariamo subito che non esiste un bonus Imu vero e proprio. In questo articolo, infatti, andremo a illustrate una serie di benefici su cui possono contare i proprietari, gli usufruttuari e i comodatari di un immobile, ovvero i soggetti passivi dell’imposta; si tratta di agevolazione che possono comportare sconti o, addirittura l’esenzione totale.

Ci sono diversi casi in cui si può contare non solo su aiuti periodici ma anche su leggi che esonerano determinati immobili dal pagamento dell’Imu, oltre, ovviamente, a casi di riduzioni in specifici frangenti. In questa guida dettagliata vedremo tutte le agevolazioni Imu attive nel 2024.

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Imu, cos’è?

Iniziamo, innanzitutto con il definire l’Imu, l’Imposta municipale propria, è un’imposta patrimoniale che si paga sulle proprietà immobiliari detenute a qualsiasi titolo (non sempre, quindi, è il proprietario a doverla versare ma chi ha un reale diritto di proprietà come l’usufruttuario o chi riceve l’immobile in comodato d’uso). L’imposta non è dovuta solo sulle case, ma anche su immobili commerciali, sui terreni agricoli e sulle aree edificabili.

L’Imu si paga anche sulla prima casa quando rientra nelle categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9) mentre ne è esentato l’immobile non di lusso adibito ad abitazione principale del nucleo familiare, ovvero dove il contribuente e la sua famiglia hanno residenza anagrafica e dimora abituale.

Cosa rientra nei bonus Imu 2024?

Come abbiamo anticipato non esiste un vero e proprio bonus Imu, ma una serie di esenzioni e riduzioni che sono previste su determinati tipi di immobili o per specifiche categorie di contribuenti.

Solo per fare un esempio fino all’inizio del 2023 era possibile richiedere il bonus Imu previsto per le imprese turistiche, che ormai è scaduto. Ma esistono ancora una serie di agevolazioni attive anche per tutto il 2024 che riguardano case inagibili, immobili concessi in comodato d’uso, immobili occupati a cui si sommano anche riduzioni al 25% e al 50%.

Andiamo a vedere quali sono le agevolazioni che interessano in primis le famiglie e che possono portare a un annullamento o un abbattimento dell’imposta sulla casa.

Immobili in comodato d’uso ai parenti, che bonus Imu spetta?

Quando un immobile è concesso in comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta si può fruire di una riduzione dell’Imu del 50%. La norma, attiva dal 2020, permette la riduzione quando esiste un contratto di comodato d’uso regolarmente registrato a genitori o figli (parenti entro il 1° grado).

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Non basta, però, concedere l’immobile in comodato d’uso per beneficiare della riduzione visto che la norma prevede anche altri requisiti da rispettare per averne diritto e nello specifico:

  • si applica solo a immobili non di lusso;
  • la casa deve essere utilizzata come abitazione principale da chi la riceve in comodato;
  • chi cede l’immobile in comodato non in Italia più di un immobile oltre quello concesso in comodato;
  • chi cede l’immobile in comodato d’uso deve avere la residenza e la dimora abituale nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile concesso in uso al parente.

Bonus Imu case occupate

Dal 1° gennaio 2023 è stata prevista un’importante esenzione Imu per i proprietari di immobili non disponibili perché occupati da terzi.

Per poter beneficiare dell’esenzione è necessario aver presentato una denuncia per violazione di domicilio all’Autorità giudiziaria. La stessa regola che vale per le abitazioni occupate è applicabile anche per terreni ed edifici soggetti da occupazione abusiva e inutilizzabili, per questo, dal proprietario.

Sconto Imu del 50%, a chi spetta il bonus?

Lo sconto Imu del 50% su determinate tipologie di fabbricati è una misura strutturale introdotta dall’articolo 1, comma 747 della Legge di Bilancio 2020.

Si tratta di un’agevolazione riconosciuta per i fabbricati di interesse storico o artistico e per i fabbricati dichiarati inabitabili o inagibili (e, quindi, non utilizzabili). L’immobile è dichiarato inagibile quando ha problemi strutturali che mettono i pericolo l’integrità del fabbricato e la sicurezza di chi lo abita (è il caso di case diroccate o di ruderi, ad esempio).

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Con canone concordato bonus Imu al 25%

Anche per il 2024 resta confermata l’agevolazione Imu per chi affitta un immobile con contratto di locazione a canone concordato. Quando c’è un accordo specifico tra proprietario e affittuario sul canone di locazione ridotto è previsto uno sconto sull’Imu del 25%.

In caso, quindi, il proprietario scelga di locare l’immobile con contratto a canone concordato pagherà solo il 75% dell’Imu dovuta.

Imu su ex casa coniugale, che bonus spetta?

Quando ci si trova di fronte a situazioni in cui, a causa di separazione o divorzio, uno dei due coniugi è costretto ad allontanarsi dalla casa coniugale, è prevista una esenzione totale, per quest’ultimo dal pagamento dell’Imu.

Se la casa, infatti, è assegnata all’altro coniuge quello che si allontana ed è costretto a cambiare residenza non lo fa per sua scelta e fino a prima della separazione e del divorzio la casa era quella principale sia per il contribuente in questione che per il suo nucleo familiare.

La sentenza 2747 del 2023 della Corte di Cassazione riconosce il diritto all’esenzione al coniuge separato che è costretto a cambiare residenza e ad abbandonare l’abitazione coniugale. L’Imu, in questo caso, non è dovuta perché pur non avendoci la residenza, l’immobile è equiparato all’abitazione principale.

Esenzione per disabili in casa di riposo

Anche per anziani e disabili ricoverati in casa di riposo può spettare un’esenzione dal pagamento dell’Imu, ma bisogna essere in possesso di determinati requisiti per poterne fruire.

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I due requisiti che non devono mancare sono:

  • l’anziano o il disabile deve essere ricoverato in via permanente in una casa di riposo;
  • l’immobile di proprietà deve essere assimilato da una delibera Comunale all’abitazione principale.

È fondamentale, per poter fruire dell’esenzione che l’immobile non sia locato altrimenti di perde l’agevolazione.

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