Imprese, nel Lazio cala l’artigianato ma il Pil vale 6,5 miliardi

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Nel Lazio cala il numero delle imprese artigiane, ma il settore incide con 6,5 miliardi di euro sul Pil regionale. È la fotografia scattata dal rapporto Eures dal titolo “Caratteristiche, dimensioni e dinamiche dell’artigianato nei territori del Lazio”, presentato questa mattina a Roma, in occasione dell’evento di celebrazione dei 30 anni dell’Ente bilaterale per l’artigianato del Lazio (Eblart). In particolare nel 2023 si contano 91.669 imprese artigiane registrate nel Lazio, che insieme contribuiscono per il 3 per cento al Pil regionale. Dal 2018, tuttavia, quando le imprese registrate erano 95.375 si registra un calo pari al 3,9 per cento rispetto al 2018, mentre tra il 2022 e il 2023 la flessione è stata di 0,7 punti percentuali. In calo, secondo la ricerca di Eures, anche il numero di imprenditori iscritti nella Regione, che tra il 2013 e il 2023, sono passati da 119,3 mila unità del 2013 a 98,1 mila nel 2023, registrando una flessione del 17,8 per cento, pari a 21,2 mila unità. A crescere sono invece i lavoratori dipendenti. Tra il 2018 e il 2022, i dipendenti censiti nella Regione sono infatti aumentati del 4,4 per cento, passando da 67.189 unità nel 2018 a 70.170 nel 2022.

All’evento di questa mattina hanno partecipato diversi esponenti delle istituzioni, delle organizzazioni datoriali e sindacali, che hanno evidenziato l’importanza della bilateralità nell’affrontare le sfide del settore dell’artigianato. “La bilateralità è un elemento su cui possiamo giocare le carte del presente e del futuro – ha affermato il presidente di Eblart, Maurizio Aluffi -. Dobbiamo alimentare questo strumento che ci rende unici nella nostra attività”. Nel corso della mattinata sono stati esposti anche i risultati raggiunti da Eblart. Nei primi 10 mesi del 2024, infatti, l’ente ha erogato prestazioni per un valore pari a 891.706 euro, in aumento del 20 per cento rispetto all’intero 2023, quando i fondi erogati ammontavano a 743.065 euro. “C’è molto da fare, abbiamo ancora un 40-45 per cento di imprese che ancora non aderiscono alla bilateralità”, ha concluso Aluffi. “Quello delle imprese artigiane è un settore di tutto rispetto e che merita attenzione e considerazione, con un patrimonio pari a circa il 16 per cento di tutte le imprese del Lazio”, ha sottolineato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Roberta Angelilli. “In questo momento ci sono opportunità ma anche grandi insidie per il settore artigiano, dobbiamo accompagnare le sue trasformazioni per mantenere questo patrimonio, e in questo strumenti come Eblart sono fondamentali”, ha sostenuto il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti.

Per quanto riguarda i contratti di lavoro, sebbene nel 2022 i lavoratori a tempo indeterminato rappresentavano il 76 per cento del totale, a fronte del 22,9 per cento di lavoratori a tempo determinato e dello 0,8 per cento di stagionali, tra il 2019 e il 2022, il report di Eures rileva un incremento della precarizzazione dei rapporti di lavoro. Se tra il 2019 e il 2022, infatti, i lavoratori con contratti stabili crescono complessivamente del 2,4 per cento, quelli con contratti a tempo determinato crescono di ben 10,9 punti percentuali e i contratti stagionali registrano un +21,5 per cento. Nel 2023, inoltre, sono stati 1.619 gli infortuni sul lavoro denunciati nel settore dell’artigianato nel Lazio. All’interno del sistema produttivo regionale, nel settore artigiano avviene il 3,9 per cento del totale degli eventi denunciati. Nel medio periodo, le denunce di infortunio sono diminuite dal 2019, quando ammontavano a 1.816 unità. Nel 2023, infatti, il numero complessivo è diminuito dell’8 per cento rispetto al 2022 e del 10,8 per cento rispetto al 2019. “All’interno dei luoghi di lavoro dove c’è il sindacato c’è più sicurezza e i lavoratori guadagnano di più, per questo è importante avere il sindacato anche nel sistema dell’artigianato”, ha affermato il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola. “Nel settore dell’artigianato c’è un problema di sicurezza, e per questo bisogna rafforzare molto l’ente bilaterale, sulla sicurezza occorre stringere dei patti che rendano concreta la sicurezza e la formazione”, ha sottolineato il segretario della Uil del Lazio, Alberto Civica.

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Secondo i dati della ricerca di Eures, nel 2023 il numero di imprenditrici nel Lazio era pari al 19 per cento del totale, contro un 81 per cento di imprenditori. Rispetto al 2019, inoltre, si nota che la flessione degli artigiani raggiunge il -10 per cento tra le donne, a fronte di un più contenuto -6,8 per cento tra gli uomini. “Nel settore scarseggia la partecipazione delle donne, e in questo Eblart già fa delle prestazioni che vanno a loro favore, ma non basta, dobbiamo sviluppare meglio questo frangente – ha evidenziato Ewa Blasik, della segreteria della Cisl di Roma e del Lazio. In relazione alle fasce d’età, i più numerosi sono gli imprenditori tra i 45 e 54 anni, dove si colloca il 31 per cento del totale, seguiti dai 55-64enni, pari al 29 per cento degli artigiani. Gli under 35 sono invece il 9,2 per cento del totale. Infine, un imprenditore su 5 ha un’età compresa tra 35 e 44 anni, mentre circa uno su 10 ha almeno 65 anni. Secondo l’assessora alla Scuola e Lavoro del Comune di Roma, Claudia Pratelli “la bilateralità è strategica per affrontare le sfide del settore, bisogna attrarre e incentivare i giovani a questo settore. Su questo Eblart, e un livello di bilateralità così avanzato, può rappresentare uno strumento potente per contrastare una dinamica di impoverimento del lavoro che riguarda anche molti altri settori”, ha concluso Pratelli. “Oggi una delle più grandi difficoltà delle aziende artigiane è quella di trovare il personale, che spesso è difficile da reperire – sono state le parole del presidente di Confartigianato imprese Lazio, Michael Del Moro -. Questo è un danno sia per le aziende che non possono crescere, ma anche per i giovani stessi”.



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