Nel Parco nazionale il turismo esperienziale alla conquista di Emilia e Toscana. Piace il modello Lunigiana e Cets

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Nel Parco nazionale il turismo esperienziale alla conquista di Emilia e Toscana. Piace il modello Lunigiana e Cets


MONTAGNA – Un turismo diverso e sostenibile, in Appennino, si può. È quanto emerso dal forum riservato agli operatori turistici del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che aderiscono alla CETS – Carta Europea del Turismo Sostenibile. La giornata si è svolta in una gremitissima sala al “Carpe Diem”, di Passo di Pradarena. “In Lunigiana il Covid ha lasciato, anche, un’eredità positiva – ha spiegato Annalisa Folloni, sindaca di Filattiera e presidente della Comunità del Parco nazionale – ed è quella della riscoperta di aree rurali e interne cui la Luginana ha risposto con un fiorire di agriturismi, biolaghi, offerte escursionistiche particolari, come nei fiumi… Abbiamo accolto le persone spostandoci dagli italiani agli stranieri”.

“Parliamo di un territorio unico a livello mondiale ora riscoperto dal Nord Europa, dalla Germania, dal Belgio ai Paesi scandinavi con la sorpresa del Nord Europa – ha affermato Gianluigi Giannetti, presidente Unione di Comuni Montana Lunigiana – Un turismo diffuso che presta attenzione all’ambiente e di tipo active e sostenibile dove il territorio è valorizzato per le sue caratteristiche dalle vie storiche alle montagne. Mettiamo in atto un progetto che guarda alla Garfagnana, alle Cinque Terre, la Costa Versiliese e quella Apuana”.

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“Il confronto con gli operatori della CETS e di alcuni operatori ci insegna che il turismo in Appennino è in crescita – ha spiegato Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino -. Questo oggi avviene in Lunigiana in maniera innovativa con un modo saggio che oltre agli alberghi mette in campo B&B, agriturismi, la residenza immobiliare, ristoranti e anche turismo di giornata… Nella Riserva di Biosfera dell’Appennino reggiano, modenese e parmense dovremo mettere a sistema uno stimolo come questo”.

“Nell’Appennino reggiano la domanda di turismo supera l’offerta – afferma Rachele Grassi, dello IAT Appennino reggiano – stiamo riscoprendo il turismo legato ad eventi e, oggi, anche una domanda forte di turismo estero nel medio Appennino dove le strutture si sono attrezzate per lavorare con gli stranieri. Permangono le criticità nel periodo invernale, invece, in assenza di neve”. “La Pietra di Bismantova è ancora polo catalizzatore – le fa eco Silvia Dallaporta assessore del Comune di Castelnovo Monti – ma occorre legarlo al capoluogo. In forte sviluppo invece il turismo sportivo, come quello legato anche a persone con difficoltà uditive. Certo dovremo aumentare la recettività per rispondere a questo turismo e osservare con attenzione al modello Lunigiana”.

“Il Covid ha ridisegnato le dinamiche del turismo interno in Garfagnana – sostiene Martina Moriconi, responsabile del settore turismo cultura, identità territoriale, comunicazione dell’Unione Comuni Garfagnana -. Negli ultimi mesi sono meno presenti gli italiani e osserviamo la presenza di turisti europei. In calo la presenza media ma in linea con la crescita nello sviluppo dei Cammini”.

Parola agli operatori CETS. “Essere operatori CETS vuol dire guardare a un nuovo modo di attrarre i turisti consapevoli – spiega Natalia Maramotti, della cooperativa Co’ d’Enza – impegnandosi ad esempio nel ridurre rifiuti, nell’utilizzare prodotti del territorio, nell’avere attività a basso impatto e molto altro. Una formula che nell’area Mab Unesco dell’Appennino riguarda 112 operatori e oggi anche 5 agenzie di viaggio certificate”.

“Per questo abbiamo fatto una scelta di agriturismo sostenibile, nella scelta del metodo biologico, dei prodotti a Km 0, delle tradizioni legate alla castagna” aggiunge Tania Bertolini, dell’Agriturismo ‘Il Grillo’ di Giuncugnano (Lucca). “Per un turismo esperienziale la sostenibilità è una scelta che perseguiamo. Lo facciamo con la nostra casa in legno ecosostenibile, il classe A+. Lavoriamo con le Proloco del territorio che offrono sagre di qualità e operiamo scelte di prodotti locali” è il parere di Cristina Lo Gatto, titolare del B&B ‘Cadrecca Tra Terra e Mare’ a Monti di Licciana Nardi (Massa Carrara). “Il nostro turista è fatto di persone attente al territorio che attraversano e cercano nuove culture e antiche tradizioni. Una piacevole scoperta il turismo danese e australiano” ha osservato Arianna Ceccardi, titolare dell’Albergo Carpe Diem a Passo di Pradarena (Ventasso).

 





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