Presidenza giunta regionale – Regione Basilicata

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La Regione Basilicata è impegnata da diversi anni in progetti volti al superamento del divario digitale – “Digital Divide” – sul territorio regionale.

Con il Piano “No Digital Divide”, datato 2009 e che ha censito circa 70 comuni lucani in digital divide, l’Amministrazione Regionale ha inteso programmare una serie di interventi volti ad assicurare la disponibilità di servizi a banda larga a tutta la popolazione, le imprese e le sedi della Pubblica Amministrazione sul territorio regionale. L’obiettivo è quello di garantire un livello di servizio tale da poter consentire la fruizione di servizi ad alto livello di interattività già in corso di attivazione nei settori dei servizi socio-sanitari, della scuola e formazioni professionale, nonché quelli dedicati alle attività professionali, economiche e produttive.

C’era una volta… il digital divide in Basilicata

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Dal 2009 sono così partiti una serie di interventi, finanziati con fondi statali FAS per un importo complessivo di circa 15 milioni di euro, volti a coprire il gap infrastrutturale esistente, grazie ad accordi di programma quadro sottoscritti con il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che hanno interessato oltre 20 aree in digital divide: Ferrandina, S. Arcangelo, Paterno, Grumento, Viggiano, Sarconi, Moliterno, Grottole, Missanello, Vietri Di Potenza, Castelluccio Inferiore, San Giorgio Lucano, Anzi, Armento, Calvera, Carbone, Chiaromonte, Fardella, Gallicchio, Montemurro, Spinoso, ecc.

Al fine di agevolare il piano di interventi territoriali volti al superamento del digital divide, dopo l’individuazione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico delle aree del territorio regionale a fallimento di mercato su cui effettuare un intervento di incentivazione (Aree Bianche censite nella consultazione pubblica del 2011), è stato pubblicato nel 2012 un avviso rivolto agli operatori di telecomunicazioni fornitori di servizi di connettività a banda larga finanziato sia con fondi FEASR che con fondi FESR.

I lavori previsti, affidati alla ditta Fastweb vincitrice del bando, finanziati con 10,3 MEUR di fondi FESR, 7,6 MEUR fondi FEASR e 6,8 MEUR di cofinanziamento privato di Fastweb, hanno la finalità di contribuire a superare la situazione di digital divide regionale in coerenza con il “Piano nazionale banda larga” del maggio 2012 e prevedono la diffusione di servizi di connettività avanzata sul territorio di 41 Comuni (che erano la totalità delle aree bianche censite nel 2011): Accettura, Albano di Lucania, Aliano, Avigliano, Baragiano, Bella, Calvello, Castelgrande, Castelsaraceno, Cirigliano, Colobraro, Craco, Forenza, Garaguso, Ginestra, Latronico, Lauria, Marsico Nuovo, Montemilone, Oliveto Lucano, Pescopagano, Pietragalla, Pignola, Ripacandida, Rivello, San Costantino Albanese, San Fele, San Martino d’Agri, San Severino Lucano, Sasso di Castalda, Savoia di Lucania, Tolve, Tricarico, Vaglio Basilicata, Viggianello.

A questi lavori è seguito un intervento aggiuntivo che ha interessato le ultime aree bianche censite sempre dal MISE a seguito dell’aggiornamento della consultazione pubblica del 2014. Con questo intervento, finanziato con fondi FEASR per circa 5,0 MEUR sono stati raggiunti altri 10 comuni in digital divide censiti in area bianca: Rapone, Ruvo del Monte, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Pietrapertosa, Trivigno e S. Angelo Le Fratte, Banzi, Nemoli e Pergola di Marsico Nuovo. Non sono stati oggetto di quest’ultimo intervento altri comuni che, pur essendo in tale data in digital divide, erano stati già inseriti nell’elenco delle aree interessate dal progetto per la banda ultralarga (es. Maschito, Filiano, Nova Siri, Pomarico, Irsina, Noepoli, ecc.)

La rete realizzata, già completamente funzionante, garantisce collegamenti dati tra le sedi utente e la rete dell’operatore (segmento di accesso) di tipo asimmetrico tali da offrire una velocità di collegamento in download pari ad almeno 10 Mbps e 1 Mbps in upload.

Alla fine del 2015 si è raggiunta pertanto la totale eliminazione del digital divide di prima generazione, offrendo la banda larga a tuti i territori lucani.

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