Che fine ha fatto il progetto della gigafactory di Termoli?

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


A fine novembre il ministro Urso ha spiegato ai rappresentanti sindacali che “il governo chiede a Stellantis di confermare la sua volontà di investire in Italia per realizzare le batterie elettriche che servono alla transizione energetica”

C’era una volta la gigafactory di Termoli. O, meglio, il progetto della gigafactory di Termoli. Perché, considerata la durissima crisi che ha investito il settore automotive, al momento la possibilità che la struttura veda la luce si sono ridotte all’osso. Nel giugno scorso si è registrato il ripensamento di Acc, che avrebbe dovuto aprire una gigafactory per la mobilità elettrica a Termoli, in Molise.

Un progetto figlio di Automotive Cells Company (ACC), la joint-venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies che però al momento è stato accantonato a causa del rallentamento della domanda di auto elettriche. “ACC – aveva spiegato l’azienda – sta adattando la strategia di fornitura di batterie per aggiungere al suo portafoglio nuove chimiche di celle a basso costo, in risposta allo spostamento della domanda del mercato auto verso modelli elettrici dai costi più contenuti. È il momento di rivedere la strategia per produrre celle a basso costo”.

Prestito personale

Delibera veloce

 

L’Italia si era impegnata a contribuire al progetto con 350 milioni di euro, provenienti dal Next Generation EU, il fondo comunitario per la ricostruzione post pandemia Covid.

URSO AL MEETING DI RIMINI: “PRONTI A DIROTTARE ALTROVE I FONDI PER LA GIGAFACTORY DI TERMOLI

Ad agosto, intervenendo al Meeting di Rimini, il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso aveva spiegato che, “se non arriveranno risposte chiare in tempi brevi, le agevolazioni statali previste per la gigafactory di Termoli verranno ritirate e orientate altrove. Non possiamo perdere le risorse del PNRR perché Stellantis non mantiene gli impegni, e la scadenza è nelle prossime ore. Eventualmente dovremmo poi trovare fondi nazionali per finanziare un nuovo progetto”.

Alle parole di Urso seguì la replica dell’(allora) ad di Stellantis, Carlos Tavares, che spiegò: “attualmente ACC sta potenziando il progetto della gigafactory, al fine di introdurre una nuova tecnologia per la produzione di celle e moduli, in modo da essere in linea con l’evoluzione del mercato. Da parte di Stellantis sono state prese diverse decisioni per aumentare il carico di lavoro dei componenti ibridi a Termoli”.

IL MIMIT COLLOCA I FONDI “VERSO ALTRI INVESTIMENTI COERENTI CON LA TRANSIZIONE ENERGETICA DEL COMPARTO”

E lo spostamento delle risorse, in effetti, è avvenuto. Il 17 settembre il Mimit convoca il tavolo sulla realizzazione della gigafactory di Termoli a cui, oltre al ministro Urso, partecipano i vertici di ACC, i rappresentanti di Stellantis, il presidente della Regione Molise Francesco Roberti e i sindacati confederali e di categoria nazionali e territoriali. Durante l’incontro, ACC ha manifestato incertezza sui tempi di realizzazione dell’impianto di Termoli a causa del mutato contesto di mercato dell’auto elettrica, delle incertezze sulla domanda futura di componenti per l’industria automotive e della possibilità di adottare nuove tecnologie produttive per la realizzazione di batterie meno costose del 20-30%.

Alla luce di quanto manifestato da ACC, e per non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e di allocare le risorse entro il 2026, Urso ha comunicato che procederà con il ricollocare i fondi previsti per la realizzazione del sito produttivo di Termoli verso altri investimenti coerenti con la transizione energetica del comparto, al fine di avere certezze sull’utilizzo delle risorse europee. Al contempo, il ministro ha assicurato che “il governo è disponibile a valutare di destinare ulteriori fondi, di altra natura, al progetto quando ACC sarà in grado di presentare il nuovo piano industriale per Termoli comprensivo della nuova tecnologia”.

URSO AI SINDACATI: “IL GOVERNO CONFERMI LA VOLONTÀ DI INVESTIRE IN ITALIA”

A fine novembre Urso, incontrando i rappresentanti dei sindacati metalmeccanici per illustrare la posizione dell’Italia sulla revisione dei regolamenti nel settore auto, aveva così sentenziato: “il governo chiede a Stellantis, che partecipa al progetto della gigafactory, di confermare la sua volontà di investire in Italia per realizzare le batterie elettriche che servono alla transizione energetica. La crisi dell’auto in Europa è così evidente che non solo sono stati sospesi gli investimenti programmati – come quelli di Acc a Termoli o in Germania -, ma addirittura chiudono le fabbriche di batterie elettriche che erano state già realizzate. Dobbiamo intervenire subito per cambiare la politica industriale, per renderla sostenibile per l’impresa e per il lavoro europeo rispetto alla concorrenza, a volte anche sleale, di altri continenti e altri attori”.

GIGAFACTORY DI TERMOLI: DAI PROCLAMI DI ACC (A GENNAIO) ALL’INCERTEZZA DI OGGI

Insomma, in meno di un anno la situazione si è completamente ribaltata. Era infatti metà gennaio quando, commentando l’incontro tra il ministro Urso e una delegazione di ACC guidata dall’amministratore delegato, Yann Vincent, ACC parlava della gigafactory di Termoli come di “un investimento strategico per noi, che ci consentirà di soddisfare la crescente domanda di batterie ad alte prestazioni e sostenibili per i veicoli elettrici. Il progetto creerà inoltre significativi benefici economici e sociali per la regione Molise e per l’Italia nel suo complesso, rappresentando oltre 2 miliardi di euro di investimenti e creando almeno 1.800 posti di lavoro entro il 2030”. Su Linkedin, ACC spiegava di aver discusso con Urso “dei progressi e delle potenzialità del nostro progetto Termoli Gigafactory, che sarà uno dei più grandi e avanzati impianti di produzione di batterie in Europa. Non vediamo l’ora di iniziare i lavori di costruzione di questo straordinario impianto nei prossimi mesi e di avviare la produzione nel 2026. La gigafactory di Termoli sarà una pietra miliare di ACC e del suo obiettivo di fornire batterie innovative e sostenibili per la mobilità del futuro”, terminava il post dell’azienda. Un progetto molto ambizioso che però, almeno per il momento, non è stato possibile concretizzare.



Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *