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San Vito al Tagliamento, con i suoi oltre 15 mila abitanti, a circa 15 chilometri da Pordenone, non è famosa soltanto per l’antico e intatto borgo medievale, ma per aver conquistato il podio di primo comune sostenibile del Friuli Venezia-Giulia. E questo grazie a una serie di scelte amministrative e di stili di vita della comunità locale che hanno pochi confronti in Italia. 

Cosa vedere

Dal verde urbano alle piste ciclabili, fino al sevizio quotidiano e continuo di monitoraggio dell’aria, con una semplice app, Ido-Wiseair, disponibile gratuitamente per tutti i cittadini. Dalla tecnologia più avanzata alla storia, alle radici di un popolo: la seconda tappa del nostro viaggio è il Museo della civiltà contadina Diogene Penzi, un piccolo scrigno che racconta i segreti della bachicoltura, della gelsibachicoltura, della fienagione, della mungitura e della lavorazione del latte. A una quindicina di minuti in auto o in autobus, o attraverso una piacevole passeggiata lungo un percorso di circa 11 chilometri, da San Vito al Tagliamento si raggiungi il Parco Villa Manin, che chiude il cerchio dei connotati ambientali del primo comune sostenibile del Friuli Venezia-Giulia. Il parco, con i suoi 18 ettari di verde, è il più grande della regione, ed è aperto tutti i giorni della settimana dalle 10 fino alle 19,00, tranne il lunedì, con ingresso libero.

Il centro storico

Il centro storico della cittadina è dominato dalla chiesa di San Vito, un bellissimo esempio di architettura religiosa che risale al XIII secolo, anche se è stata oggetto di numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli successivi. La chiesa è famosa per il suo campanile, che è uno degli elementi più caratteristici del paesaggio urbano. Oltre alla chiesa, altri edifici di rilievo sono il Palazzo Municipale, una costruzione elegante che ospita gli uffici comunali, e il Castello di San Vito, che risale al Medioevo e che, sebbene parzialmente restaurato, conserva ancora il suo fascino. Il castello, situato sulla collina che domina il paese, offre una vista panoramica spettacolare sulla campagna circostante.

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PIAZZA DEL POPOLO SAN VITO AL TAGLIAMENTO Gian Piero Deotto
Piazza del Popolo (Photo credits: Gian Piero Deotto)

Qualità dell’aria monitorata h24

Per diventare il primo comune sostenibile del Friuli Venezia-Giulia, San Vito al Tagliamento ha raggiunto una serie di obiettivi molto importanti per la qualità della vita dei suoi cittadini. Il verde urbano è pari a 25 metri quadrati per abitante. La raccolta differenziata è all’80 per cento. L’illuminazione a LED copre il 92 per cento del territorio comunale. In tutto l’area comunale ci sono piste ciclabili e percorsi pedonali. Ma l’innovazione più originale è il servizio di monitoraggio della qualità dell’aria fornito dalla start up milanese Wiseair. Attraverso quattro sensori, installati sul territorio del comune, vengono individuate, in tempo reale e nel corso dell’intera giornata, le quantità di anidride carbonica e di PM2.5 presenti nell’aria. I cittadini possono, a loro volta, informarsi sui livelli di inquinamento della loro zona di residenza, scaricando gratuitamente l’app Ido-Wiseair. 

Weisar

La Wiseair, la società che permette al comune ed ai cittadini di San Vito al Tagliamento, di monitorare in tempo reale, e per tutto il giorno, la qualità dell’aria, è una startup, nata a Milano per iniziativa di quattro ex studenti del Politecnico. Fulvio Bambusi, Andrea Bassi, Paolo Barbato, Carlo Alberto Gaetaniello, sono riusciti a creare un servizio già adottato da oltre 50 comuni in Italia e anche da grandi aziende come Italgas, Lavazza, Toyota.

Museo della Civiltà contadina

A poca distanza dalla sede del comune di San Vito al Tagliamento si trova il Museo della Civiltà contadina Diogene Penzi, articolato su più piani che raccolgono la vita familiare, l’attività nel campi e nelle stalle, lo stile sobrio che ha fatto la fortuna del popolo friulano. La sostenibilità, in questo imperdibile museo, traspare in ogni dettaglio. Dai materiali per gli arredi: i pagliericci della camera da letto, per esempio, sono imbottiti con le foglie di mais. All’abbigliamento femminile: tanti indumenti ricavati da un’abile lavoro manuale di riciclo, come gli scarpez, tipiche calzature friulane, con la tomaia in velluto nero ricamato e la suola di tessuti trapuntati.

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Museo della Civiltà contadina (Photo credits: ERPAC FVG)

Chi era Diogene Penzi

Diogene Penzi, nato a Fanna, in provincia di Pordenone, era un insegnante di lettere che per molti anni ricoprì l’incarico di preside dalla scuola media di San Vito al Tagliamento. La sua passione era la storia locale, e in particolare la civiltà contadina friulana, con la sua economia e i suoi stili di vita. Penzi iniziò a collezionare oggetti relativi alle attività nei campi e alle consuetudini familiari, e con il primo nucleo della sua collezione fondò, e poi diresse per alcuni anni, il Museo della Civiltà contadina, giustamente intestato alla sua memoria.

Parco Villa Manin

L’ultima tappa del nostro viaggio nelle emozioni, e nelle buone pratiche, di un regno della sostenibilità, è il Parco Villa Manin. Nei 18 ettari del suo territorio ci sono più di 1600 alberi e cespugli che appartengono a un centinaio di specie botaniche diverse: i fiori più belli da ammirare sono i narcisi, mentre per gli alberi, immergetevi nella frescura del viale dei cedri. Anche al Parco Villa Manin la sostenibilità è tradotta con una buona pratica, molto utile come esperienza da adottare in un qualsiasi parco. Si tratta della gestione a ciclo chiuso delle biomasse prodotte in loco, realizzata con la triturazione e la ridistribuzione delle ramaglie e del fogliame derivanti dagli interventi di potatura. 

Chi sono i Manin

La famiglia Manin rappresenta un’antica aristocrazia, proveniente da Firenze, dove gestiva un banco dei pegni, e fuggita in esilio a Udine, negli anni del patriarcato di Raimondo della Torre. E l’ultimo doge della Repubblica Serenissima di Venezia fu Lodovico IV Manin, proprietario di Villa Manin, con l’annesso parco, che utilizzava come residenza estiva. Nella residenza e nel parco soggiornò anche, nel 1797, per due mesi, Napoleone Bonaparte.

Informazioni

Per tutte le informazioni su San Vito al Tagliamento scrivere a:

Per tutte le informazioni sul Museo della Civiltà contadina scrivere a:

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Per tutte le informazioni sul Parco Villa Manin scrivere a:

Per le visite accompagnate nel Parco Villa Manin scrivere a: 

Dove dormire

C’è solo l’imbarazzo della scelta per dormire a San Vito al tagliamento, tra piccoli alberghi, bed and breakfast e agriturismo.

  • Hotel Patriarca. Comodo e centralissimo, con un servizio eccellente. Le camere sono spaziose, e l’albergo dispone anche di un ristorante con piatti tipici della cucina friulana.
  • Agriturismo La Torre del falco. A un chilometro da San Vitoè formato da quattro ampie camere, tutte arredate con stile utilizzando vecchi mobili. E’ possibile assaggiare i prodotti tipici del luogo fatti in casa rispettando la tradizione culinaria.
  • Agriturismo Al Casale. A una decina di chilometri dal cuore della città, sorge all’interno di un borgo storico rurale del Cinquecento. Dispone anche di un parco molto ampio, di un maneggio e di una piscina esterna. 
  • Conto e carta

    difficile da pignorare

     

  • Ostello Europa. A poche centinaia di metri dal centro cittadino, con camere fornite di letti singoli e doppi. E con prezzi molto convenienti. 

Dove mangiare

Anche per il cibo le scelte sono tante, e il consiglio è di privilegiare luoghi con i tipici piatti della cucina locale. Come questi che suggeriamo. 

  • Trattoria Da Nando. Tra i piatti del menù ci sono sicuramente il frico, la polenta con il sugo di stufato e il gulasch friulano. Da non perdere anche i dolci fatti in casa, come il strudel di mele.
  • Ristorante Il Cavaliere. Locale raffinato, in pieno centro storico, con prezzi più alti della media. Tra le proposte più apprezzate ci sono i cjarsons con burro fuso e salvia, il frico con polenta e il baccalà mantecato.
  • Osteria Al Gallo. Un locale storico che non ha mai perso la sua autenticità, con piatti tipici come la sopressa friulana(un tipo di salame), il musetto con crauti (un insaccato di maiale con i crauti) e il boreto de vis (un piatto a base di pesce tipico delle lagune friulane). 
  • La Corte dei Sapori. Cucina tradizionale ma con interessanti innovazioni. Qui i piatti friulani sono reinterpretati in chiave moderna, utilizzando tecniche di cottura avanzate e ingredienti locali di alta qualità. Il menù cambia stagionalmente, ma alcune delle specialità includono il risotto alle erbe spontanee, la sella di capriolo con purea di topinambur e il tiramisù rivisitato. 
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  • Pizzeria La Dolce Vita. Locale semplice e accogliente, con prezzi imbattibili, e pizze che spaziano dalla classica margherita alla pizza con i frutti di mare freschi.  

Cosa comprare

Non si può lasciare San Vito al Tagliamento senza qualche acquisto culinario di prodotti del territorio.  A partire dai vini: dal Friulano, il vino bianco per eccellenza, a una delle prelibatezze rosse come il Merlot o il Cabernet Franc. San Vito è anche una zona del prosciutto di San Daniele, uno dei prodotti più rinomati del Friuli e di tipici formaggi locali come il Montasio e il Formaggio di Fagagna. Ogni venerdì nella piazza centrale della cittadina c’è un mercato per gli acquisti a chilometro zero. Tra i prodotti artigianali, sono da segnalare gli oggetti in ceramica e in legno intarsiato.

Come arrivare

Per raggiungere San Vito del Tagliamento si può scegliere tra l’auto, il treno, l’autobus e l’aereo.

In auto

Se si proviene da Venezia, si può seguire l’autostrada A4 in direzione Trieste e uscire a Portogruaro. Da qui, si prosegue sulla SS14 in direzione nord, fino ad arrivare a San Vito al Tagliamento, che dista circa 15 chilometri da Portogruaro. Chi proviene da Udine, invece, può percorrere l’autostrada A28, uscendo a San Vito al Tagliamento. 

In treno

I treni regionali e intercity sono frequenti e permettono di raggiungere facilmente il comune da altre località del Friuli-Venezia-Giulia e dal Veneto. Per chi parte da Pordenone, il viaggio in treno dura circa 20 minuti, mentre da Venezia, il tragitto impiega circa un’ora. La stazione ferroviaria di San Vito al Tagliamento si trova a breve distanza dal centro e da lì è possibile proseguire a piedi o prendere un autobus locale per raggiungere le zone di interesse.

In autobus

La città è servita da diverse linee che la collegano ai principali comuni vicini, come Pordenone, Portogruaro e Conegliano. Gli autobus partono dalla stazione degli autobus di San Vito al Tagliamento, situata non lontano dal centro cittadino. 

In aereo

Per chi proviene da fuori regione o da altri paesi, l’aeroporto più vicino a San Vito al Tagliamento è l’Aeroporto di Treviso (a circa 60 km) o l’Aeroporto di Venezia Marco Polo (a circa 80 km). Entrambi gli aeroporti sono ben collegati con la rete ferroviaria e di autobus, permettendo di raggiungere facilmente la città. 

Photo credits immagine di copertina: Claudio Mansutti

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