dalla sanità al lavoro, il suo intervento all’assemblea plenaria di Pescara

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Difesa della sanità pubblica, difesa delle scuole e dei Comuni, ma anche il caso Stellantis. Diversi i punti che la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein ha toccato nel suo intervento all’assemblea del partito svoltasi nella sala Favetta del museo delle Genti d’Abruzzo dove è stata accolta la sintesi dei sei tavoli tematici su salute, formazione e istruzione, welfare e diritti, lavoro, agricoltura e sviluppo, ambiente, territorio e infrastrutture, e organizzazione del partito anche alla presenza della coordinatrice della segreteria nazionale Marta Bonafoni.

È stata proprio Schlein a chiudere la due giorni di Pescara parlando di volontà di costruire il progetto per cambiare il Paese cui l’Abruzzo, con le sue battaglie ha sottolineato, può dare un importante contributo.

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Dalla sanità alla scuola e fino al caso Stellantis: l’intervento di Schlein

“Non vogliamo farlo da soli, ma con le migliori energie dei territori. Siamo qui per aprire porte e finestre e per avere quella competenza in più per immaginare un futuro migliore – ha esordito -. Abbiamo una cultura di governo che ci impone costruire una visione alternativa e questi momenti di confronto sono indispensabili per raccogliere le idee, per fare sintesi e trasformarle in una proposta che proponiamo all’Abruzzo oggi e all’Italia domani”.

“Prima questione è la difesa della sanità pubblica, i tagli a prestazioni e servizi, la rinuncia alle cure, le liste di attesa sono un disegno per spingere verso la sanità che vuole la destra, che è a misura del portafogli delle persone non delle loro esigenze. Insieme alla difesa della sanità pubblica c’è la difesa della scuola pubblica: il taglio di 6mila insegnanti e di 2mila unità di personale tecnico amministrativo significa smantellare la scuola pubblica. Alcuni territori compreso l’Abruzzo – ha rimarcato Schlein – stanno pagando la scelta del dimensionamento scolastico”.

Quindi i tagli su Comuni, Province e Regioni, che “sono sempre maggiori. Con Meloni tornerà l’austerità, questo Governo sta scaricando sui enti locali i problemi più sensibili, come la cancellazione del fgndo per gli affitti, non è che non ci sono i soldi, come dimostra il fatto che si possono spendere 800 milioni di euro per fare dei centri in Albania, ma questo governo con la sua cattiveria li sta buttando anziché metterli a servizio degli italiani”.

Paralando di Stellantis la segretaria Pd ha rimarcato che “lo smantellamento non ce lo possiamo permettere. Il governo e Stellantis dovrebbero prendersi le proprie responsabilità, il tavolo automotive va fatto a Palazzo Chigi, non è una questione da trattare a compartimenti stagni; il Governo deve eliminare il taglio di 4,6 miliardi al fondo per l’auto in un momento di crisi del settore, deve prendere un’iniziativa sul costo dell’energia. Dall’Abruzzo può arrivare un contributo importante, come segreteria nazionale ne faremo tesoro, il mondo cambia a una velocità tale che un partito come il nostro deve stare avanti a questi cambiamenti e questo qui è accaduto sulla scia dei nostri valori che sono radicati nella nostra costituzione che è antifascista”.

Il plauso di Bonafoni all’Abruzzo. “Grande lavoro per una nuova fase del Pd”

Da Bonafoni il plauso all’Abruzzo che “ha davvero fatto un lavoro che corrisponde alla nuova fase del Partito democratico –. Il populismo dà risposte ai soliti, a quelli che sanno, a quelli che possono, a quelli che hanno le tasche piene per spendere. In Abruzzo la tessitura è iniziata, il filo sono le idee incrociate con le persone, l’ago è il nostro partito, nella nostra cruna deve passare l’idea di cambiare il nostro Paese e l’Abruzzo”.

“I tavoli – ha aggiunto – sono stati raccontati in modo competente e plurale: sull’ambiente, sulle infrastrutture, sui diritti, l’Abruzzo può diventare un territorio strategico per ricostituire la connessione con il Paese. Le sfide sono molte, ma le abbiamo messe a fuoco. Lo abbiamo fatto con il “primo partito”, quello che è quello rappresentato dalle persone. L’altezza dello sguardo che dobbiamo avere su chi non ce la fa, su chi vive difficoltà è quella degli occhi, nei prossimi mesi vogliamo affrontare un lavoro importante e che faremo insieme, in Abruzzo questo lavoro è già cominciato e potremo metterlo in comune”.

Una sala Favetta gremita tra parlamentari, consiglieri regionali, rappresentanti di circolo e di federazione del Partito per l’evento costruito insieme alle Donne Democratiche e ai Giovani Democratici d’Abruzzo con presente anche il più giovane dei Gd, il quattordicenne Rocco Leone con la compagine che ha presentato la sua proposta di legge regionale sul diritto allo studio. 

Marinelli: “In Abruzzo la destra peggiore d’Italia”

“Questa conferenza è un nuovo metodo per stare insieme, rimettendo le idee al centro per provare ad aprire una pagina nuova per l’Abruzzo” ha quindi sottolineato il segretario regionale Daniele Marinelli ringraziando gli organizzatori. “I tavoli di questi giorni che hanno cucito un lavoro importante, accendendo luci nel percorso di questi due giorni che dovranno illuminare il nostro percorso, perché il metodo diventi strutturale che ci accompagni nei prossimi anni per le sfide elettorali. È stata una grande prova di democrazia per cui sono grato alla base di questo partito, a cui abbiamo chiesto di darci una mano con un loro contributo”.

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“In Abruzzo c’è la destra peggiore d’Italia, la più vicina a Fratelli d’Italia e alla Meloni, è urgente aprire una grande stagione di cambiamento, attraverso idee concrete per sostenere tutti i livelli istituzionali nella battaglia di opposizione quotidiana alla destra – ha detto ancora Marinelli – Qui abbiamo una questione sociale grave, una regione che affonda e mentre ciò accade chi la governa discute di legge elettorale. Un grande partito come il nostro accetta anche la sfida di una discussione anche sulle regole del gioco, purché non diventi solo un fumogeno per non vedere le vere priorità della regione. Noi vogliamo rimettere al centro la politica che serve alle persone per costruire un altro Abruzzo più competitivo, più giusto e più sostenibile”, ha quindi concluso.



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