Stellantis, da lavoratori Trasnova una lettera a Mattarella

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Pomigliano, appello al Capo dello Stato: ‘Chiediamo dignità’

Di Redazione |

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NAPOLI, 08 DIC – “Questa mattina i lavoratori della
Trasnova hanno inviato una lettera al Presidente della
Repubblica per illustrargli lo stato della vertenza e per
chiedere un intervento affinché nessun posto di lavoro vada
perso. Martedì al MIMIT ci sarà l’incontro con Stellantis,
auspichiamo che il ministero presenti al tavolo una proposta che
salvaguardi attività lavorative e livelli occupazionali”. A
darne notizia sono Mauro Cristiani, segretario generale Fiom
Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom
Napoli.
“Caro Presidente – si legge nella lettera – ti scrivono i 54
lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento
Stellantis Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco. Dal 2
dicembre siamo in presidio permanente davanti ai sei ingressi
della fabbrica perchè Stellantis ha deciso di non rinnovare la
nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di
licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro
futuro”. “In questi anni – continua la lettera – abbiamo sempre
lavorato, con i soldi del nostro stipendio abbiamo portato
avanti le nostre famiglie, qualche desiderio l’abbiamo
realizzato, molti li abbiamo messi da parte perchè il nostro
stipendio non è molto alto, siamo tutti operai. Dall’anno nuovo
saremo tutti disoccupati alla ricerca di un posto di lavoro e si
sà che al sud è più complicato. Qualcuno già sta pensando che
forse è meglio andare al nord. Noi crediamo di essere vittime di
una grande ingiustizia, Stellantis fa pagare anche a noi la
buonuscita di 136 milioni di euro di Carlos Tavares, solo che
noi dovremo cercare un nuovo lavoro per vivere, Tavares può
anche decidere di non lavorare più per tutta la vita”.
“Presidente Mattarella – concludono i lavoratori -a te che
rappresenti tutti gli italiani chiediamo di aiutarci, noi
vogliamo solo lavorare e vedere le nostre famiglie serene come
pochi giorni fa, ti chiediamo di stare dalla nostra parte per
farci restituire lavoro, serenità e dignità*.

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