«Penalizzati i luoghi di incontro»

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L’ultima ordinanza emanata dal sindaco di Bari Vito Leccese in materia di movida sembra non piacere a nessuno. Già i titolari dei locali della zona si sono espressi negativamente, mentre i residenti hanno criticato l’estensione oraria dell’asporto. Arriva ora, di nuovo, il punto di vista degli studenti, baresi e non solo, che già alla prima ordinanza avevano ampiamente criticato la scelta di Leccese di limitare la “movida”.

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Gli studenti

Da Zona Franka, nel puntare il dito contro la nuova ordinanza, parlano di «stessi approcci superficiali alla socialità di Bari». Entrando nel merito aggiungono: «La nuova ordinanza prevede un alleggerimento delle restrizioni, continuando comunque a prevedere delle limitazioni orarie rivolte agli esercizi commerciali con l’obiettivo di ridurre drasticamente il numero dei loro fruitori nelle ore serali. Abbiamo già avuto modo di denunciare come la risposta fornita dall’amministrazione ai problemi riguardanti gli spazi di socialità e di aggregazione cittadini risultasse inadeguata». La questione alla base resta sempre la stessa: riuscire a coniugare le esigenze di tutti gli attori in campo, siano essi i titolari dei locali, i residenti, o chi frequenta quei luoghi come luoghi di socialità e aggregazione. E su questo pongono l’accento da Zona Franka, aggiungendo: «Un provvedimento come quello adottato è idoneo solo a generare una sterile contrapposizione tra generazioni e pezzi di cittadinanza che versano in condizioni socio-economiche differenti, colpendo in particolare i più giovani, restringendo gli spazi di aggregazione presenti in città». La critica degli studenti va a sottolineare come in questa lotta tra “poveri” a vincere siano le fasce più “benestanti”, poiché l’ordinanza così come pensata e applicata sembra andare a tutelare gli interessi «della fascia più benestante e più in alto posizionata socialmente della città». Il messaggio quindi che queste regole sembrano dare è quello di non volere o di non sapere dare una risposta «ad una larga fetta di popolazione studentesca e giovanile che vive una città priva di spazi di aggregazione e socialità accessibili per tutti e tutte». La richiesta è quella di modificare approccio «a partire dalla considerazione delle istanze delle fasce giovanili di popolazione che da tale ordinanza sono colpite e colpevolizzate». «Occorre che l’amministrazione comunale – concludono da Zona Franka – si impegni per mettere in campo gli strumenti necessari per la promozione di attività che coinvolgano attivamente la cittadinanza e le associazioni sui temi dell’offerta sociale e culturale, dalla programmazione condivisa di eventi culturali economicamente accessibili a tutte e tutti, fino alla co-gestione di spazi pubblici». Il discorso di Zona Franka va quindi nella stessa direzione di quello fatto qualche settimana fa dalla presidente del Municipio I, Annamaria Ferretti, che riteneva fondamentale riempire gli spazi pubblici, trasformandoli in quei luoghi di socialità. Fondamentale deve essere avviare un percorso di costruzione di un «modello di città più inclusivo e giusto verso tutte le sue componenti».

I residenti

Intanto restano vigili i residenti che stanno lamentando una sorta di “liberi tutti” in seguito all’allentamento della stretta con l’ordinanza bis. C’è chi, la sera tra il sabato e la domenica, ha segnalato la presenza di musica ad alto volume nei locali dopo la mezzanotte, macchine in doppia fila perenne. «Non esiste proroga dell’ordinanza senza che la stessa venga fatta rispettare – commenta Irma Melini, rappresentante del comitato di salvaguardia della zona Umbertina – Purtroppo, riscontriamo che ci sono insufficienti controlli tanto da essere tornati ad un “liberi tutti”. Io stessa ho segnalato in questi giorni ai vigili urbani che ci sono zone non controllate dove non viene rispettata l’ordinanza o anche solo le già vigenti norme di viabilità e rispetto dei luoghi. È chiaro che il sindaco Leccese ha tracciato una strada, ora che la si rispetti dipende anche dal resto della giunta e dagli input dati agli uffici». La sera del venerdì era già scattata la prima multa nei confronti di una attività commerciale che aveva servito ai clienti all’esterno, oltre la mezzanotte, pur non avendo il dehor. La nuova ordinanza permette infatti il consumo fino alle 2 del mattino all’esterno dei locali ma solo in presenza di tavoli e sedie autorizzate e con personale addetto ad evitare schiamazzi e disturbi alla quiete pubblica. L’ordinanza bis non varrà poi nelle notti del 24, del 25 e del 31 dicembre, una scelta presa dall’amministrazione per non danneggiare troppo i locali della zona.





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