“Fare cultura in rete”: musei e istituzioni culturali a confronto sulle buone pratiche per lo sviluppo sostenibile dei territori

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Il ruolo dei musei e delle istituzioni culturali nello sviluppo sostenibile dei territori in cui operano e la loro capacità – e necessità – di lavorare in rete, per favorire la cooperazione, la coprogettazione e il dialogo tra diverse generazioni, ancor più nei siti del Patrimonio Mondiale UNESCO. Sono questi i temi al centro del convegno nazionale “Fare cultura in rete”, in programma a San Gimignano il prossimo 12 dicembre, in occasione del 34esimo anniversario del riconoscimento UNESCO per la città turrita.

Il convegno – organizzato da Fondazione Musei Senesi e dal Comune di San Gimignano, in collaborazione con Fondazione Santagata e Musei Civici di San Gimignano e con il contributo del Ministero della Cultura, Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali – intende fare un punto sullo stato dell’arte e le prospettive future dei sistemi museali in un momento chiave di passaggio, ancora interlocutorio, verso l’attivazione del Sistema Museale Nazionale che dovrebbe coordinare e raccogliere gli oltre 5.000 musei italiani, indipendentemente dalla loro titolarità.

Non stupisce, dunque, che un dibattito di questo tipo si sviluppi proprio a San Gimignano, nella provincia di Siena dove è nata Fondazione Musei Senesi, una delle prime reti museali in Italia. Il dibattito prende le mosse dal concetto di sistema museale su scala locale (sia tematico che territoriale), stimolando una riflessione critica su come queste istituzioni stiano operando oggi, soprattutto nella cornice del Sistema Museale Nazionale: quali sono le funzioni dell’uno e dell’altra? Come indirizzare una corretta integrazione?

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La giornata – che mira a riflettere su questi temi – sarà articolata in due diverse sessioni.

Quella mattutina porrà l’attenzione sul ruolo delle istituzioni museali, nella loro capacità di fare rete e degli impatti che questo genera sui territori di riferimento. I musei e le istituzioni culturali, d’altronde, sono sempre più chiamati a farsi promotori dello sviluppo sostenibile dei territori, agendo non solo sulla sfera culturale, ma anche su quella sociale, ambientale ed economica. Oltre alle varie istituzioni pubbliche, chiamate ad aprire i lavori, sono in programma due tavole rotonde, una con uno sguardo sulle strategie e buone pratiche a livello nazionale e l’altra più rivolta alle progettualità regionali.

Il pomeriggio, invece, sarà dedicato a celebrare il 34esimo anniversario dell’iscrizione di San Gimignano nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, con una passeggiata patrimoniale nel centro storico e un focus sui giovani e il loro coinvolgimento nello sviluppo sostenibile del territorio che culminerà con il lancio dell’UNESCO Youth Camp, iniziativa prevista a San Gimignano a marzo 2025 che mirerà a mettere i giovani al centro delle strategie di collaborazione dei Siti Patrimonio Mondiale, anche in ottica di creare una rete fra i siti della provincia di Siena. Parteciperanno all’iniziativa rappresentanti di tutti i siti del patrimonio mondiale della Provincia di Siena, per sottolineare come UNESCO rappresenti anche un modello per “Fare Cultura in Rete”, coinvolgendo le comunità e i giovani.

«Il coinvolgimento dei pubblici giovanili nello sviluppo dei territori attraverso la cultura – afferma il presidente di FMS, Alessandro Ricceri – è uno dei punti strategici della mission di Fondazione. In questa ottica va vista, dunque, la passeggiata patrimoniale che li coinvolge su vari livelli di narrazione, unendo un approccio prettamente storico-artistico, la creatività contemporanea espressa attraverso diversi linguaggi e il racconto personale che anima e dà vita ai luoghi. D’altronde, è naturale per FMS porsi al centro delle dinamiche di rete, ancor più in un territorio come quello senese che racchiude quattro siti del Patrimonio Mondiale UNESCO: metterli in dialogo fattivo rappresenta una importante e irrinunciabile direttrice di sviluppo per l’intera comunità».

«Il patrimonio culturale – aggiunge Alessio Re, segretario generale della Fondazione Santagata per l’economia della cultura – è una risorsa per lo sviluppo: essere un luogo riconosciuto dalla comunità mondiale come sito del Patrimonio Mondiale UNESCO rappresenta un valore davvero importante nella società contemporanea. Un valore di carattere culturale, sociale ed economico che le comunità custodi si impegnano a riconoscere e a usare consapevolmente per generare opportunità di sviluppo sostenibile, di inclusione e di benessere condiviso, guardando soprattutto alle generazioni più giovani. Questo il senso delle giornate di celebrazione dell’anniversario UNESCO di San Gimignano e dei progetti portati avanti dalla nostra Fondazione, rivolti in particolare ai rappresentanti più giovani di questa città e del suo territorio».

«Il modo migliore per ricordare il 34esimo anniversario dell’iscrizione del centro storico di San Gimignano nella lista del patrimonio mondiale – conclude Andrea Marrucci, sindaco della città turrita e vicepresidente di FMS – è certamente coinvolgere la nostra comunità e accrescere la consapevolezza del valore di appartenere alla rete UNESCO, soprattutto in tempi di conflitti internazionali come quelli che stiamo vivendo. Siamo anche lieti di accogliere un dibattito sul “Fare cultura in rete”, tema strategico per migliorare le politiche culturali a livello locale, regionale ma anche nazionale».



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