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NATALE: IN MIGLIAIA PER ACCENSIONE TRE ABETI MONUMENTALI DI PIAZZA DUOMO, PIAZZA REPUBBLICA E PIAZZALE MICHELANGELO. Guarda le foto

Si stagliando scintillanti e maestosi in Piazza Duomo, Piazza Repubblica e Piazzale Michelangelo. Sono il simbolo indiscusso della tradizione, il dono degli agricoltori alla città; un tocco magico, regale e sostenibile.  Sono i tre abeti monumentali coltivati con pazienza nelle montagne toscane donati da Coldiretti e da Giorgio Tesi Group in collaborazione con la Regione Toscana al Comune di Firenze che hanno accesso ufficialmente il Natale nel centro. “E’ l’albero più bello del mondo” ha detto, con orgoglio, la sindaca di Firenze, Sara Funaro “perché Firenze è la città più bella del mondo. Ringrazio Coldiretti che ci ha regalato questi bellissimi alberi”. Attorniata da cento babbo natale, la sindaca ha scandito prima in Piazza Duomo e poi in Piazza Repubblica, insieme al Governatore, Eugenio Giani il conto alla rovescia accompagnato al momento dell’accensione da un lungo applauso. All’evento hanno partecipato  l’assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi insieme ai vertici di Coldiretti, la presidente regionale, Letizia Cesani, il presidente provinciale, Cesare Buonamici, il direttore regionale, Angelo Corsetti e al Brand Ambassador di Giorgio Tesi Group, l’ex cestita Giacomo “Gek” Galanda. L’occasione per dare il via alle feste è l’8 dicembre, il tradizionale giorno in cui si addobbano gli alberi nelle case. Una tradizione che quest’anno coinvolgerà l’87% dei toscani secondo una analisi di Coldiretti/Ixè che spenderanno mediamente, per il suo acquisto, 39 euro tra vivai, garden, mercati contadini e supermercati, seppur con grande variabilità a seconda di specie e dimensioni. Si va dai 20/30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte. Le varietà principali in vendita sono l’Abete rosso e la Normandiana. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente poiché è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono – rileva Coldiretti Toscana – e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Il consiglio al momento della scelta è quello di verificarne la certificazione presente sul cartellino, preferendo quelli di origine italiana, magari acquistati direttamente dai vivaisti. Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata da 3 famiglie su 4, non va dimenticato che questa scelta ha un alto costo ambientale, considerato che l’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. La coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera, la produzione invece di un albero sintetico rilascia nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti.

Toscana “capitale” degli abeti. In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) dove se ne coltivano circa 3 milioni ed in Veneto. Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale, sono commercializzati al 4°-5° anno di coltivazione, con taglie tra i 1,20-1,80 metri  e provengono da vivai autorizzati dalle regioni con apposita iscrizione. gni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti “non per uso forestale”.

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I consigli per gestire l’albero naturale. Il consiglio di Coldiretti Toscana è quello di sistemare l’albero di natale in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre. Meglio poi non spruzzare neve sintetica perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore.

Al termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, si può cercare un centro di recupero, presente in alcuni vivai, ma anche nei Comuni e presso la Forestale che quando è possibile provvedono a ripiantarli in ambienti adatti.





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