Bonus verde al capolinea? Spunta la possibile proroga 2025

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Il bonus verde, una misura dedicata alla valorizzazione degli spazi verdi privati, potrebbe estendersi oltre il termine inizialmente previsto del 31 dicembre 2024. Grazie a diversi emendamenti alla manovra di bilancio 2025, tra cui uno presentato da Fratelli d’Italia, si prospetta la proroga fino al 31 dicembre 2025.

Questo strumento, pensato per incentivare interventi di riqualificazione e creazione di aree verdi, rappresenta un’opportunità importante per chi desidera migliorare la qualità degli spazi esterni delle proprie abitazioni.

La proroga non sarebbe senza conseguenze sul bilancio dello Stato.

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Si stima, infatti, un impatto economico stimato di 0,2 milioni di euro per il 2026, 5,9 milioni per il 2027 e 3,6 milioni di euro per ogni anno dal 2028 al 2035. Analizziamo nel dettaglio cosa offre il bonus verde, chi può beneficiarne e quali sono i requisiti da rispettare per accedervi.

Cos’è il bonus verde e come funziona

Il bonus verde è una detrazione fiscale del 36% destinata a chi investe nella creazione o riqualificazione di spazi verdi privati, fino a un tetto massimo di spesa di 5.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo significa che l’importo massimo detraibile ammonta a 1.800 euro, restituiti in dieci quote annuali di pari valore sotto forma di sgravio Irpef. Quindi, in dichiarazione redditi.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa agevolazione non si applica agli immobili con destinazione esclusivamente commerciale, come uffici e negozi. Nel caso di immobili con utilizzo misto, ad esempio abitativo e professionale, la detrazione è ridotta al 50%.

Interventi ammessi ed esclusi

Per accedere al bonus verde, gli interventi devono andare oltre la semplice manutenzione ordinaria. Sono agevolabili lavori che portano un miglioramento significativo o un’innovazione rispetto alla situazione preesistente. Tra gli interventi che rientrano nella misura troviamo:

  • riqualificazione di aree verdi private di edifici abitativi, inclusa la realizzazione di giardini e aiuole;
  • installazione di impianti di irrigazione e la costruzione di pozzi;
  • realizzazione di giardini pensili e pergolati a verde;
  • acquisto e installazione di fioriere in cemento per terrazzi, purché l’intervento riguardi la sistemazione complessiva dell’area verde in modo stabile;
  • la progettazione e le attività preparatorie connesse agli interventi, come le analisi microclimatiche, le indagini del terreno e le valutazioni della vegetazione esistente, sono anch’esse detraibili, a patto che siano strettamente legate ai lavori effettuati.

Sono escluse le spese della manutenzione ordinaria di giardini già esistenti che non comporta innovazioni o miglioramenti strutturali.

Escluse anche le spese che si riferiscono a interventi eseguiti in economia dal proprietario, come l’acquisto di vasi o piante da balcone senza l’installazione di un sistema verde stabile.

Queste restrizioni mirano a garantire che il bonus venga utilizzato a lungo per interventi significativi e di durata.

Requisiti per ottenere il beneficio fiscale

Per beneficiare della detrazione, è necessario rispettare alcune condizioni fondamentali:

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  • tracciabilità dei pagamenti: tutte le spese devono essere saldate tramite strumenti tracciabili, come bonifici bancari o carte di credito. I pagamenti in contanti non sono ammessi. Non serve fare bonifico parlante;
  • documentazione accurata: è fondamentale conservare fatture e ricevute che attestano le spese effettuate, nonché eventuali progetti o analisi tecniche.

I vantaggi della proroga bonus verde

Il testo della manovra di bilancio 2025, come licenziato dal governo, conteneva la proroga del bonus mobili ma non quella del bonus verde. Ora la finanziaria è all’esame parlamentare, e secondo gli ultimi sviluppi, ci sono emendamenti che conterrebbero la proposta di proroga anche della detrazione 36%.

La proroga del bonus verde, se ci sarà, rappresenterà un’occasione significativa per continuare a promuovere la sostenibilità e la valorizzazione degli spazi esterni. Investire in aree verdi non solo aumenta il valore dell’immobile, ma contribuisce anche al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano, favorendo una maggiore biodiversità e un microclima più salubre.

Per i proprietari di immobili, questa misura offre una leva fiscale interessante per realizzare interventi che altrimenti potrebbero risultare troppo onerosi.

Inoltre, il bonus favorisce l’utilizzo di tecniche e materiali innovativi, stimolando l’adozione di soluzioni green e durature.

La proroga fino al 2025 offrirebbe un ulteriore margine di tempo per pianificare interventi che possono trasformare radicalmente gli spazi esterni delle abitazioni. Che si tratti di creare un nuovo giardino, installare un impianto di irrigazione automatizzato o progettare un giardino pensile, il bonus verde si configura come un’opportunità da cogliere al volo.

Investire nel verde, infatti, non è solo una scelta estetica, ma rappresenta un contributo concreto al miglioramento del benessere e della sostenibilità ambientale. Grazie al supporto fiscale, questi interventi diventano più accessibili, incentivando un maggiore impegno nella cura del territorio privato e, ovunque, anche di quello collettivo.

Riassumendo…

  • Proroga bonus verde: possibile estensione al 2025 della detrazione fiscale del 36% fino a 5.000 euro.
  • Interventi ammessi: riqualificazione giardini, impianti irrigazione, giardini pensili e sistemazioni verdi stabili.
  • Spese detraibili: progettazione tecnica, analisi terreno, interventi migliorativi non ordinari e innovativi.
  • Esclusioni: manutenzione ordinaria, lavori in economia, spese senza innovazioni strutturali.
  • Requisiti: pagamenti tracciabili e documentazione fiscale per ottenere la detrazione in 10 anni.
  • Vantaggi: valorizzazione immobili, miglioramento ambientale e sostenibilità grazie a incentivi economici.



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