La tecnologia entra nel meleto – Agronomia

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Le tecnologie smart testate e validate in un laboratorio a cielo aperto, LIDO, il Laimburg Integrated Digital Orchard del Centro di Sperimentazione Laimburg: visitatori e media hanno avuto l’opportunità di vedere da vicino il laboratorio durante l’edizione 2024 di Interpoma, fiera biennale dedicata alla melicoltura che si tiene a Bolzano.

 

Uno dei nove tour organizzati nell’ambito di Interpoma ha portato infatti i visitatori proprio a Laimburg. LIDO, inaugurato nel 2022, è dedicato alla frutticoltura e alla viticoltura. Per quanto riguarda la mela, le tecnologie vengono messe alla prova su un meleto di 0,5 ettari dove è stata messa a dimora Rosy Glow Pink Lady®.

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Il LIDO è un concentrato di tecnologia, ciò anche perché ogni anno è lanciata una call aperta alle aziende, startup e non, che desiderano mettere alla prova le loro innovazioni. Nel 2023 la call si è concentrata sul tema siccità e uso dell’acqua: “Smart irrigation, water availability e plant stress monitoring”, nel 2024 invece la call ha avuto come tema il monitoraggio del frutteto dal punto di vista della dimensione dei frutti, ovvero “Fruit counting and measurement”.

 

Alcune novità sono già disponibili sul mercato, altre invece sono in fase di sviluppo. Per le aziende che decidono di partecipare (2023, tema acqua, quattordici tecnologie; 2024, computer vision e dendrometri, diciassette tecnologie), poter testare in campo, in un reale meleto, le tecnologie in fase di sviluppo, avendo anche la possibilità di confrontarsi con i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg, è una bella occasione.

 

LIDO, il laboratorio a cielo aperto

 

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Al LIDO è installato per esempio un sistema fisso di distribuzione dei prodotti fitosanitari e per la protezione contro le gelate. Il sistema ha la particolarità di poter irrorare separatamente i filari, la distribuzione è pulsata e mirata, per interventi brevi e tempestivi, solo immediatamente a ridosso della pioggia. Nel laboratorio vengono messe alla prova non solo tecnologie sviluppate dalle aziende ma anche quelle che lo stesso Centro sta studiando.

 

Questo è il caso ad esempio di FylloClip, sensore fogliare sviluppato da Martin Thalheimer del gruppo di ricerca su terreno, concimazione e irrigazione del Centro di Sperimentazione Laimburg che serve per avere dati sullo stress idrico cui è sottoposta la pianta. Il sensore a basso costo rileva in tempo reale l’irradiazione solare e la traspirazione della pianta. Lo scopo è conoscere l’eventuale stato di stress idrico della pianta per poter intervenire poi in maniera mirata.

 

FylloClip è un sensore fogliare

(Fonte foto: Barbara Righini – AgroNotizie®)

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L’anno 2024 è stato dedicato appunto ai sistemi di visione in campo che sfruttano l’uso di telecamere e sensori per raccogliere dati sulla produzione e per prevederne la resa, anche in termini di pezzatura, e ai dendrometri. “Il dendrometro – ci ha raccontato Michele Gullino, ricercatore del Centro di Sperimentazione Laimburg, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (Distal) dell’Università di Bologna e della Libera Università di Bolzanoè un dispositivo che ci permette di monitorare in continuo lo stato di crescita del frutto, giorno e notte. Questo è molto utile dal punto di vista fisiologico perché si possono studiare le curve di crescita dei frutti e quindi ottimizzare la tecnica a seconda di come si comporta il frutto”.

 

Al Centro di Sperimentazione Laimburg sono sette i dendrometri alla prova e anche lo stesso Centro ne sta sviluppando uno. “Il nostro progetto di dottorato di ricerca ha come obiettivo – ha continuato Gullino – quello di ottimizzare il dendrometro utilizzando elettronica stampata, flessibile ed estensibile. Ci stiamo avvalendo di tecniche di serigrafia, utilizzando però un processo ottimizzato per la stampa di inchiostri conduttivi. Il frutto nelle ore più calde si restringe e quindi abbiamo bisogno di un supporto che sia stabile sul frutto. Nelle ore notturne invece il frutto si idrata e quindi cresce. Stiamo sviluppando quindi una sorta di cintura per la mela semplice da utilizzare, che non richieda manutenzione durante la stagione, che ci dia un dato affidabile e che cresca con il frutto, senza andarlo a comprimere o a danneggiare”.

 

Lo stesso Centro di Sperimentazione Laimburg sta sviluppando un dendrometro

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Lo stesso Centro di Sperimentazione Laimburg sta sviluppando un dendrometro

(Fonte foto: Barbara Righini – AgroNotizie®)

 

Contemporaneamente, al LIDO si stanno provando una decina di sistemi di visione di diverse aziende, sistemi già in commercio ma anche prototipi. Si va da sensori da installare sui trattori per monitorare il campo e le zone dove le mele raggiungono calibri maggiori ad applicazioni per gli smartphone che riescono a stimare la resa del frutteto semplicemente girando un video.

 

“L’idea è quella di avere, magari in punti chiave del frutteto che vengono inizialmente scannerizzati dai sistemi di visione come omogenei, i nostri dendrometri che, essendo sempre sul frutto, servono a loro volta anche per calibrare i sistemi di visione. Possiamo stimare la pezzatura di tutti i frutti nel frutteto con i sistemi di visione e con i dendrometri abbiamo invece un dato orario della crescita del frutto. Sapendo come stanno crescendo i nostri frutti possiamo, per esempio, ottimizzare l’irrigazione oppure andare a effettuare un diradamento correttivo qualora il carico dei frutti per pianta non sia quello ottimale”, ha concluso Michele Gullino.

 

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Al Centro di Sperimentazione Laimburg sono sette i dendrometri alla prova e anche lo stesso Centro ne sta sviluppando uno



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