Cultura e Turismo si incontrano sugli Altipiani Cimbri: Lab Village debutta a Lavarone, Tonezza del Cimone e Roana

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Obiettivo del progetto di ricerca è lo sviluppo di prototipi culturali, prodotti e servizi per un turismo sostenibile, attraverso una rete di laboratori che prenderà forma in Veneto, Friuli Venezia-Giulia e nelle province autonome di Trento e Bolzano


       
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Sono in fase di avvio i primi tre laboratori di ricerca applicata e sviluppo del “Lab Village per Turismo, Cultura e Industrie Culturali e Creative” a Lavarone (TN), Tonezza del Cimone e Roana (VI) per sviluppare prototipi culturali e artistici, prodotti o servizi volti a promuovere un turismo culturale sostenibile, come ad esempio “musei all’aperto”, itinerari turistici immersivi o didattici, percorsi culturali, soggiorni o incontri enogastronomici, reti di imprese, spettacoli dal vivo o pièce teatrali, nuovi approcci al marketing territoriale.

 

Il progetto è condotto dall’Università Ca’ Foscari Venezia in qualità di capofila dello Spoke 6 nell’ambito delle attività a cura del Consorzio iNest, e si avvale della collaborazione del Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia e della società di comunicazione integrata Meneghini&Associati Inventia. Coinvolgerà i territori di Veneto, Friuli Venezia-Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano ponendo al centro il patrimonio culturale per uno sviluppo economico e sociale che rafforzi il legame tra le diverse identità territoriali e il mercato turistico del Nordest. 

 

«Il modello del Lab Village applicato alle relazioni tra produzioni culturali e turismo rappresenta una svolta radicale nella concezione dello sviluppo imprenditoriale nel settore turistico e nella stessa idea di turismo culturale. – spiega Fabrizio Panozzo, responsabile dello Spoke 6 – Supera la visione di un turismo che riduce la cultura a pura bellezza, spesso codificata in stereotipi territoriali e sociali, per promuovere un approccio innovativo: un turismo culturale dove le comunità, dialogando con le imprese del settore attraverso l’intermediazione di artisti e professionisti della creatività, si riappropriano della propria identità locale. La scommessa è che questo approccio sappia generare nuove forme di turismo culturale più partecipative, condivise e quindi sostenibili».

 

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Gli attori di questa nascente rete sperimentale saranno dunque artisti e creativi insieme alle imprese e agli operatori turistici, alle Istituzioni locali e agli stessi cittadini dei territori coinvolti: da ciò la scelta di affidare la gestione dei laboratori al Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia, che vanta una precisa expertise rispetto all’interazione tra produzione artistica, comunità e territorio.

 

Entro l’autunno del 2025 è prevista la realizzazione di 9 laboratori raggruppati in tre tematiche pensate per rispondere da un lato agli interessi del mercato, dall’altro per valorizzare le specificità dei diversi contesti: “Montagna”, “Outdoor” e “Città”. 

 

Maurizio Busacca, responsabile del progetto “Lab Village Turismo, Cultura Industrie Culturali e Creative” spiega: «L’approccio metodologico dei laboratori diffusi, dove cittadini e imprese collaborano per creare nuove narrazioni delle destinazioni turistiche e nuovi prodotti offerti ai visitatori, rappresenta un passo importante verso la costruzione di un turismo più inclusivo e innovativoQuesto approccio partecipativo non solo arricchisce l’esperienza turistica, – prosegue Busacca – ma valorizza anche le risorse e le energie creative del territorio. Grazie al programma iNest, il nostro obiettivo è sviluppare un metodo di lavoro replicabile che possa essere adottato da altri territori, supportando l’evoluzione del settore turistico verso una   

 

maggiore sostenibilità e innovazione. Siamo convinti che, attraverso questa sinergia tra le comunità locali e gli operatori del settore, possiamo costruire un turismo che non solo rispetti, ma promuova attivamente la cultura e le tradizioni locali, favorendo al contempo uno sviluppo economico equilibrato e duraturo».

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Alle prime battute in questi giorni l’azione pilota “Montagna” sugli Altipiani Cimbri, con focus su Lavarone dove verrà condotta un’indagine audio-visiva con protagonisti i principali attori del territorio per creare un prodotto multimediale che sarà, in seguito, fruibile dal pubblico. Le tappe successive toccheranno Tonezza del Cimone, dove un gruppo di residenti verrà invitato a condividere le proprie visioni sul luogo nel quale vivono e sulla comunità per raccoglierle in una drammaturgia collettiva sul presente e sul futuro della montagna, e infine Roana, dove le storie di alcuni oggetti d’uso comune saranno trasformate in musica e video.

 

«Entrando in contatto con le comunità stiamo scoprendo un tessuto ricco di visioni ed energie.  – racconta Diego Dalla Viadrammaturgo e progettista culturale, che sta coordinando le prime azioni sul campo in qualità di direttore artistico – Il nostro è un lavoro di tessitura in cui la complessità degli sguardi dei diversi interlocutori viene inserita in un disegno condiviso. L’artista e il cittadino, il sindaco, il ristoratore, la guida alpina: raccogliamo persone e ruoli diversi attorno ad una suggestione culturale con l’ambizione di aiutare un luogo e i suoi abitanti ad interpretare le proprie potenzialità in modo originale e audace, creando un legame autentico tra creatività e desiderio di futuro». Proprio in questo senso, il progetto Lab Village punta non soltanto a rilanciare o riposizionare i territori diversificando l’offerta, ma anche a creare nuove sinergie tra il settore turismo e quello culturale-creativo con la trasformazione delle attività laboratoriali da temporanee a permanenti.

 

Ai fini della ricerca collabora nello sviluppo e nel coordinamento delle diverse attività Valeria Bruzzi, assegnista di ricerca dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

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