Dal 12 al 16 dicembre la presentazione dei documenti per le assunzioni. Il plauso di Schifani
PALERMO – Sas, entro fine anno assunti a tempo indeterminato altri 600 precari di “Emergenza Palermo”. Dal 12 al 16 dicembre sarà avviata la presentazione alla Sas dei documenti propedeutici alle assunzioni. Una fine del 2024 particolarmente significativa per i lavoratori appartenenti al bacino di “Emergenza Palermo”.
Infatti la SAS- Servizi Ausiliari Sicilia ha avviato le procedure che consentiranno l’assunzione a tempo indeterminato di altri 600 lavoratori precari appartenenti al suddetto bacino.
Saranno inquadrati nelle due categorie di riferimento secondo le mansioni specifiche previste dal contratto regionale.
Il presidente della Sas Pantò: grande soddisfazione
“Continua con nostra grande soddisfazione – sottolinea Mauro Pantó, presidente di Sas – il processo di stabilizzazione avviato la scorsa primavera. Un percorso virtuoso che ci ha già consentito di garantire il lavoro a 900 siciliani che attendevano da oltre 20 anni questo passaggio fondamentale. Un motivo d’orgoglio per la Sas, ma soprattutto un merito indiscutibile del presidente Schifani e del suo governo che con atti concreti hanno voluto e sostenuto questa soluzione“.
E adesso si affronta quest’ultimo importantissimo passaggio: tra il giorno 12 e il 13 dicembre i lavoratori afferenti alla categoria B dovranno consegnare i documenti richiesti presso la sede di Palermo della Sas. Dal 14 al 16 dicembre toccherà ai lavoratori inquadrati nella categoria A. Per tutti i 600 precari l’appuntamento con il contratto a tempo indeterminato è per gli ultimi giorni di dicembre.
Il plauso del governatore Schifani
Esprimo grande soddisfazione e plauso per l’iniziativa della Sas, che prosegue con determinazione il percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari del bacino di ‘Emergenza Palermo’. L’assunzione a tempo indeterminato di ulteriori 600 persone entro la fine dell’anno rappresenta un traguardo importante, che conferma l’impegno del governo regionale nel promuovere politiche concrete a favore dell’occupazione e della dignità del lavoro – afferma il presidente della Regione Schifani -“.
“Questo risultato – prosegue – è il frutto di una visione condivisa e di una strategia che mette al centro la tutela dei lavoratori e la valorizzazione delle risorse umane siciliane. Il processo avviato, che ha già portato alla stabilizzazione di 900 lavoratori nei mesi scorsi, è motivo di orgoglio per tutti noi e testimonia la volontà di offrire soluzioni definitive a situazioni di precarietà protratte per troppo tempo. Continueremo a lavorare per costruire una Sicilia in cui il lavoro stabile e dignitoso sia un diritto garantito per tutti”.
La Fisascat Cisl
“La ripresa dei lavori del tavolo tecnico guidato dal dottor Gianni Silvia, capo di gabinetto dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino, ha prodotto i primi risultati. Si sblocca una situazione ferma da mesi e nei prossimi giorni proseguirà la contrattualizzazione di circa 600 lavoratori ex Pip in Sas. Così si arriverà per la categoria B al numero di graduatoria 890 e per la categoria A al numero 1065″, spiega Mimma Calabrò della Fisascat Cisl, da sempre al fianco degli ex Pip.
“Un altro risultato importante si raggiunge dopo anni di battaglie per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori – aggiunge la sindacalista -. Tutte le parti coinvolte hanno mostrato impegno e senso di responsabilità. Apprezziamo gli enormi sforzi fatti da Sas. In azienda lavoreranno anche sabato e domenica per la definizione della parte burocratica. Al contempo chiediamo un colpo di reni affinché si completi entro il prossimo 31 dicembre il processo di stabilizzazione di chi è rimasto fuori. Alcune centinaia di lavoratori attendono ancora la stabilizzazione. A ciascuno di loro vanno date risposte e certezze immediate e non solo promesse future. Contiamo sulla sensibilità e l’impegno mostrati finora dal presidente della Regione Renato Schifani”.
“Un altro tema fondamentale è quello delle garanzie per i lavoratori – conclude Calabrò -. È impensabile che all’interno di una stessa azienda vi siano persone che lavorano 18 ore e 30, 20 o 30 ore settimanali. La disparità di orari e stipendi è inaccettabile. Bene che si prevedano i fondi per la stabilizzazione a 30 ore di altri precari come gli Asu, ma il monte ore deve aumentare per tutti. Per questo ci rivolgiamo al parlamento siciliano, serve un intervento per evitare la guerra tra poveri“.
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