Lunedì 9 dicembre, intorno alle 10:30, un grave incidente ha colpito il deposito ENI situato a Calenzano, in provincia di Firenze.
L’evento ha coinvolto un’area dedicata al “punto di carico” per le autobotti di carburante. L’incidente ha provocato un’esplosione ed un incendio che hanno portato a un tragico bilancio di cinque vittime e diversi feriti (dato aggiornato al 10 dicembre 2024).
L’intervento tempestivo delle autorità e degli enti preposti è stato fondamentale per contenere i danni e garantire la sicurezza della popolazione circostante.
Riportiamo in questo articolo i primi esiti del sopralluogo condotto dai tecnici di ARPA Toscana.
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Nuovo Manuale di Prevenzione Incendi
Il Nuovo Manuale di Prevenzione Incendi, giunto alla quinta edizione, raccoglie in un unico testo organico e sistematico le disposizioni di prevenzione incendi applicabili alle attività a rischio di incendio, fornendo gli approfondimenti necessari per le casistiche per le quali spesso risulta difficile l’individuazione della soluzione, e sviluppa anche l’applicazione del Codice di prevenzione incendi che è basato su nuovi strumenti di progettazione, più versatili e riconosciuti a livello internazionale, in grado di pervenire a soluzioni tecniche più efficaci. L’opera racchiude il frutto di una lunga esperienza professionale nel campo della prevenzione incendi e nella verifica delle condizioni di sicurezza delle attività a rischio di incendio, ed è rivolta ai professionisti che operano metodicamente nel settore della prevenzione degli incendi ed anche a coloro che si confrontano occasionalmente con le problematiche di sicurezza. Il manuale costituisce quindi un indispensabile supporto di riferimento per i professionisti antincendio che, nell’attività di progettazione, sentono sempre più l’esigenza di disporre di informazioni organiche relative agli aspetti tecnici della sicurezza antincendio e alle procedure amministrative. In relazione ad esigenze di uniformità nelle valutazioni, il manuale consenteagli incaricati delle verifiche l’approfondimento di specifiche tematiche delle disposizioni tecniche di sicurezza antincendio, che spesso risultano molto complesse e che richiedono, per la loro soluzione, studi, approfondimenti e conoscenze specifiche nel settore dell’antincendio.Claudio Giacalone, laureato in ingegneria civile e in ingegneria per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente, è un dirigente del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Svolge attualmente la funzione di Comandante dei Vigili del fuoco di Como. È stato componente della speciale commissione di vigilanza integrata EXPO, che ha valutato la sicurezza dei padiglioni espositivi di EXPO MILANO 2015. È stato componente del gruppo di lavoro che ha predisposto la regola tecnica verticale sulle attività di pubblico spettacolo e di intrattenimento
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Esplosione Calenzano: un sopralluogo per valutare i rischi ambientali
Subito dopo l’esplosione, ARPA Toscana è stata convocata a partecipare al Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS) insieme ad altri enti e forze dell’ordine. I tecnici dell’agenzia hanno effettuato un sopralluogo nell’area dell’incidente per valutare i rischi ambientali e coordinare le operazioni di emergenza.
L’incendio è durato meno di un’ora e, fortunatamente, non ha interessato il parco serbatoi del deposito, limitando il potenziale pericolo di ulteriori esplosioni. I primi rilevamenti della stazione meteo più vicina, situata nei pressi della discarica di Casa Passerini, hanno fornito informazioni essenziali sulla dispersione dei fumi nell’atmosfera.
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Dispersione dei fumi
Dai dati raccolti è emerso che i fumi generati dall’incendio si sono sollevati a una quota compresa tra i 100 e i 200 metri dal suolo, per poi disperdersi grazie alla presenza di venti con direzione Nord-Nord Est verso Sud-Sud Ovest, con una velocità stimata tra i 9 e i 10 nodi.
La breve durata dell’incendio e la rapida dispersione dei fumi in quota hanno consentito di ritenere trascurabili le concentrazioni di inquinanti al livello del suolo. Pertanto, non si è reso necessario effettuare prelievi di campioni al suolo per ulteriori analisi.
Al momento dell’incidente, la Protezione Civile ha raccomandato alla popolazione di non avvicinarsi al luogo interessato dall’incendio e di trovare riparo in un luogo chiuso. In un raggio di 5km dallo stabilimento è stato inviato il messaggio del sistema di allerta nazionale It-Alert. È la prima volta che questo strumento viene utilizzato in un caso reale.
Problemi al trattamento delle acque reflue
Durante il sopralluogo, i tecnici ARPA hanno rilevato una disfunzione nell’impianto di trattamento delle acque reflue del deposito ENI. L’accumulo eccessivo di acqua utilizzata per lo spegnimento dell’incendio ha causato uno sversamento non depurato nel fosso Tomarello. Questo sversamento conteneva principalmente prodotti schiumogeni utilizzati per domare le fiamme, mentre i residui di idrocarburi sono stati valutati come limitati.
Per mitigare l’impatto ambientale, è stato richiesto a ENI di interrompere lo sversamento e dirottare le acque residue verso le vasche interne del deposito. Inoltre, in accordo con il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, è stata chiusa la paratia del collettore di bonifica che raccoglie il fosso Tomarello, limitando così il deflusso nei fiumi Bisenzio e Arno.
Incendio Calenzano: le operazioni di bonifica e ripristino
ENI ha incaricato la ditta specializzata Labromare per eseguire interventi di bonifica e ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione. ARPA Toscana continuerà a monitorare le attività di gestione delle acque nei prossimi giorni, assicurandosi che le misure adottate siano adeguate per prevenire ulteriori impatti ambientali.
Indagini in corso
Considerando la natura dell’impianto ENI, classificato come sito a rischio di incidente rilevante ai sensi della normativa Seveso, sono in corso indagini da parte delle autorità competenti per accertare le cause dell’incidente. L’obiettivo è stabilire eventuali responsabilità e individuare misure preventive per evitare simili episodi in futuro.
Per saperne di più
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